Ogni anno, in occasione del Natale, un gruppo di preti del Friuli Venezia Giulia scrive una “lettera” che ha la finalità di tradurre l’esperienza della fede in analisi della situazione storico sociale del mondo e in particolare della Regione.
Particolarmente intenso lo scritto di quest’anno, diviso in due parti, una dedicata al “Dio in cui non crediamo”, quello di cui ci si può appropriare definendolo “bianco, occidentale, italiano, friulano-giuliano – perfino cristiano -“; l’altra dedicata al “Dio in cui crediamo”, quello della Creazione e della liberazione dei poveri, quello di una Chiesa capace di accoglienza incondizionata, di condivisione illimitata dei beni, di lotta per la giustizia sociale in tutto il mondo. Un Dio “libero” da qualsiasi manipolazione, che mai può essere rinchiuso nelle strette maglie delle umane definizioni.
La “lettera” è disponibile presso la Comunità Arcobaleno di Gorizia e sarà pubblicata integralmente sul prossimo numero del Nuovo fvg.
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