Il caso del presunto stupro di una tredicenne goriziana tiene banco sui quotidiani locali. Si sprecano le opinioni di giornalisti, di psicologi, di avvocati, di politici, naturalmente di preti il cui parere da super-esperti di figli e famiglie è immancabile in simili occasioni. Sembra che tutti si sveglino all’improvviso e scoprano che Gorizia non è abitata soltanto da pallidi seminaristi e pudiche educande. Eppure non è da oggi che le giovani generazioni alzano in vario modo la loro voce per chiedere un po’ di ascolto: qualche gita notturna dietro Pevma o in alcuni locali della città e di Nova Gorica potrebbe essere molto istruttiva per ciò che concerne i concetti di “divertimento” e di “amicizia” abituali tra i ragazzi.
Certo suscita sofferenza il clima di umiliazione e di prepotenza che sempre sta sullo sfondo di simili episodi. Se aiutata da scuola, famiglia e amici la ragazzina saprà tirarsi fuori da questa brutta vicenda; più fatica faranno i poco più che coetanei – uno diciottenne e uno diciannovenne – marcati a fuoco come “pregiudicati” (e quindi considerati predisposti “lombrosamente” alla violenza) e già di fatto condannati come emblema dei mostri del nostro tempo. Ma una volta un imputato non poteva essere considerato colpevole soltanto dopo essere stato giudicato tale da un tribunale?
E infine, dopo aver sparso le rituali lacrime di coccodrillo, come risponderà la società civile goriziana? Si sveglierà e cercherà di dare risposte significative alla domanda di senso, di vita e di protagonismo dei giovani, ovvero alla costruzione del nostro futuro? Ai posteri l’ardua sentenza…
Sicuramente un imputato si considera colpevole solo dopo essere stato considerato tale da un tribunale, ma mi sembra sconcertante che qui ci si preoccupi del marchio lasciato sui "carnefici"( chiunque essi siano, questi due ragazzi o altri, non è questo quello che mi adira) e si pensi che la ragazza, infondo, se aiutata, consolata, guidata, potrà certamente riuscire a sollevarsi da una violenza che le è capitata. Ricordo a chi scrive che la ragazza è la VITTIMA! Manca solo la tipica frase:"li avrà incoraggiati, li avrà stuzzicati"
Mah, mi pare che tutto il resto delle parole scritte, che cercano ragioni profonde nella società per capire questi comporatmenti,siano inutili dopo aver detto quello che in realtà si pensa e cioè che i due responsabil, ripeto siano i due ragazzi arrestati o altri due, sono due poveretti che ormai sono marchiati, mentre la ragazza si riprenderà in realtà questo è già successo a tante donne, una in più cosa vuoi che sia……….
Orietta
Se questa è la reazione significa che il post era poco chiaro.
Non si può giustificare in alcun modo la violenza – e ribadisco senza alcuna possibile attenuazione l'orrore e la preoccupazione – meno che meno quella compiuta nei confronti di una ragazzina minorenne.
Si voleva soltanto dire che episodi come questo rilevano una situazione di disagio e sofferenza molto radicati, anche in una città apparentemente tranquilla come Gorizia. Cercare di comprendere il clima all'interno del quale possono crescere persone che commettono simili atti non toglie nulla alla loro gravità e in alcun modo induce al rischio di confondere la vittima con i suoi carnefici. Potrebbe essere unvece utile ad affrontare insieme il problema affinché simili episodi non si ripetano mai più.
ab