Pareva strano che non ci fosse lo zampino della famigerata amministrazione Brancati anche nell’approntamento della rotonda di via Lungo Isonzo. Con assoluta sintonia sia l’assessore alla viabilità Del Sordi che lo stesso sindaco Romoli si premurano di dichiarare di aver ereditato quell’impegno dalla precedente amministrazione. Precisazione assolutamente corretta e del tutto giustificata, così come assolutamente doveroso sarebbe sempre ricordare che dalla precedente amministrazione hanno parimenti ereditato il rifacimento di Piazza Vittoria (per non dire, in questo caso, dalle precedenti), e la progettazione dell’isola pedonale tra via Verdi, Mazzini, Monache e Rastello, tanto per ricordare qualcosa di tale lascito. Ma se l’impegno alle realizzazione di tale intervento, e – par di capire – anche il relativo finanziamento, sono da far risalire alla precedente amministrazione, di certo non crediamo che lo siano la progettazione e la realizzazione effettiva che ricadono per intero sotto questa amministrazione. Ora il sindaco indica nei dissuasori di velocità una soluzione possibile in alternativa ad una rotonda che non lo convince, almeno stando alle sue parole. Forse, allora sarebbe potuto intervenire, in qualità di assessore ai lavori pubblici, per sensibilizzare opportunamente gli uffici tecnici in fase di progettazione o, forse, dovrebbe ora trarne le opportune e conseguenti determinazioni circa la scarsa efficienza ed efficacia di alcune strutture burocratiche dell’amministrazione, di cui il sindaco in ogni caso risulta il responsabile di ultima istanza. Altrimenti non ha molto senso , anzi risulta farisaico, chiamarsi fuori a posteriori, prospettando soluzioni alternative solo “dopo” una realizzazione non condivisa.
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