Il sindaco Romoli gongola oggi perché la seduta di bilancio si è conclusa lo scorso mercoledì alle 23.59, facendo risparmiare ai cittadini qualcosa come 5000 euro. Ha ragione di ringraziare l’opposizione dal momento che dalle 23.49 alle 23.54 il capogruppo Pdl Valenti – infischiandosi delle prenotazioni successive – copriva interamente i suoi cinque minuti a disposizione sferrando un incredibile attacco a chi aveva parlato fino a quel momento, dichiarando tempo perso tutta la seria riflessione politica precedente. A quel punto gli stupefatti consiglieri di minoranza per senso di responsabilità rinunciavano alla replica di cui avrebbero avuto sacrosanto diritto consentendo così il voto prima del termine fissato. Voto di bilancio al quale non hanno partecipato i presenti navigati consiglieri Hassek e Carruba. Valenti e Sartori si affrettano a spiegare che è stato un normale errore tecnico: il primo particolarmente stupito dal momento che le sue raccomandazioni al proprio gruppo di votare “sì” o “no” sono ormai diventate proverbiali in Consiglio Comunale. In realtà quell’antipatica pubblica indicazione perentoria “sì” “no” e la spiegazione di un voto mancato con un improbabile sbaglio fanno parte della vecchia politica nella quale i rappresentanti eletti dai cittadini sono considerati soltanto dei numeri al quale è fatto divieto di pensare con la propria testa, ritenuti incapaci perfino di premere autonomamente un bottoncino. Del resto c’è poco da meravigliarsi se il plotone Pdl in Consiglio Comunale ha ancora come proprio capogruppo un uomo che ha governato Gorizia dal lontano 1992 al 2002 e che dai banchi delle maggioranze e minoranze regionali e comunali ha influenzato per oltre vent’anni la vita goriziana. Insomma, il nuovo che avanza! Sì o no?
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