Storiella italica raccontata da un amico e verificata di persona.
Esame di teoria per la patente: la domanda costa sui 15 euro e ci si deve presentare presso la Motorizzazione a Gorizia il giorno tal dei tali. Un computer, 10 domande ciascuna con tre opzioni “Vero” o “Falso”; conclusa la prova passa qualche minuto e arriva l’esito, un foglietto fotocopiato con cerchiato un bel “non idoneo” a firma del responsabile. Richiesta (ovvia) di chiarimenti e risposta: per vedere la propria scheda “che deve essere verificata a Roma” (sic) occorre inoltrare domanda alla Provincia allegando ricevuta di pagamento di ulteriori 9 euro e passa. Domanda inoltrata, cinque minuti dopo (Roma evidentemente non è poi così lontana) arriva il foglietto A4 del valore massimo di euro 0,05 con le risposte giuste e sbagliate. Mettiamo il caso che per qualche sempre possibile errore informatico la scheda non sia quella di chi l’ha compilata, quali possibilità avrebbe il malcapitato di dimostrarlo facendo valere i suoi diritti dal momento che dopo l’esame non gli viene rilasciata alcuna copia?
Lo chiedo al firmatario del “non idoneo” che non mi vuole ricevere de visu ma al telefono è abbastanza disponibile e tutto sommato riconosce che l’argomentazione non è del tutto peregrina. Dice comunque che mediamente il 17% dei candidati non supera la prova e di essi solo l’1% chiede la verifica. Non gli risultano ricorsi.
Strano – qui riprende il commento – soltanto per chi non sa tempi e costi di una causa civile in Italia, in questo caso contro la Motorizzazione: sono tempi e costi impossibili per chi non ha né tempo né denaro; chi invece li ha forse non è particolarmente interessato…
Bell'articolo che testimonia ancora una volta i "poteri forti" di chi sta in alto… 😉
più che poteri forti, mi pare dimostri l'arte della truffa.