L’assessore Devetag, dopo molteplici interrogazioni, interventi in consiglio comunale e a mezzo stampa, decide, intorno alla metà di gennaio, di convocare una commissione, per parlare dell’archivio della memoria. Dopo che i consiglieri del Forum più volte avevano richiamato l’esigenza di raccogliere la memoria importante e complessa dei goriziani, in modo da poter far riflettere, con strumenti storici e scientifici, l’intera comunità cittadina ed in particolare i giovani sul drammatico Novecento locale, l’assessore dichiara il suo interesse a afferma che il Comune mette a disposizione una somma tra i 3000 ed i 5000 euro per le video interviste. La cifra è veramente esigua e testimonia del fatto che la materia “storia orale” è praticamente sconosciuta all’amministrazione. Cosa si può fare con così pochi soldi? Tuttavia pensiamo di dare un’apertura di credito: intanto si inizi, ci si fidi di chi appartiene al partito del fare! Suggeriamo che la memoria è terreno altamente sensibile, si decide quindi di creare una commissione scientifica che presieda ai lavori e fissi i criteri della raccolta e della conservazione delle testimonianze, diamo i nomi degli esperti e attendiamo fiduciosi…ancora.
Infatti da allora non si sa niente, non ci si incontra, non si fa nulla di concreto. Probabilmente l’assessore è impegnato con il Mittelfest e ha altre grane da affrontare, ma allora faccia una scelta: la città non può aspettare. Spero dunque che Devetag,visto che ha tanto da fare, non abbia presenziato al convegno, organizzato da Marco Pirina sulle vittime delle foibe. Pirina è noto per discutere sulla memoria a colpi di randello. Recentemente infatti è stato condannato dalla Cassazione a risarcire i danni a tre partigiani che ha accusato di “collaborazionismo” con il Nono Corpus nel suo libro “Genocidio”, che ha ottenuto finanziamenti dalla Regione. Interessante prendere atto che il libro di Pirina e della moglie – secondo la corte – si limita”ad una generica e complessiva indicazione di fonti, lumeggiando come veri i fatti affermati”. In sostanza non storia, ma propaganda politica. Se queste sono le premesse per il processo di reciproco riconoscimento,basato sulla serietà degli studi ed il senso civico alto, siamo ben messi!
Anna Di Gianantonio
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