Dalle “lettere” a un quotidiano locale si risale a un’interessante proposta: un lettore, rifacendosi al recente cambio di nome di due vie goriziane (aimhé, tra i pochi toponimi antichi della città) dedicate ora ai “caduti di Nassirya” si chiede come mai a Gorizia non ci sia ancora una via o una piazza Falcone e Borsellino, autentici difensori fino alla morte della giustizia e della libertà.
E’ un’idea giusta e condivisibile da offrire alla specifica commissione toponomastica: in questo periodo è d’uso intitolare le nuove vie oppure gli spazi sui quali non si affacciano abitazioni in modo da non dover gravare sui cittadini costretti a cambiare tutti i documenti.
Certamente sarà bene farsi portavoce nelle sedi competenti affinché i due magistrati uccisi dalla mafia possano essere collocati al primo posto tra le persone che devono essere giustamente onorate. Con loro molti altri, da personaggi distintisi in loco come Ondina Peteani, Darko Bratina, Nico Di Stasio ad altri che hanno avuto a che fare con Gorizia come gli adesso scomodi carabinieri “martiri di Peteano” o gli illuminati arcivescovi Cocolin e Bommarco. O, per rimanere nell’ambito della sciagurata avventura irachena, Nicola Calipari morto per salvare la vita di una giornalista italiana, autentico scudo contro il “fuoco amico” americano (chissà perché di lui non si ricorda quasi nessuno…).
E tanti altri ancora che ogni lettore di questo blog potrebbe segnalare come proposta da inoltrare “là dove si puote ciò che si vuole”.
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