Le parole virgolettate del sindaco di Gorizia al convegno organizzato all’Auditorium dal centro “Silentes Loquimur” in cui è stata presentata la ricerca sulle vittime del confine orientale svolta dal gruppo che fa capo a Marco Pirina non sono di facile comprensione. Romoli afferma che “quello degli esuli e delle foibe è un argomento di cui si è parlato poco in passato, poiché si è scelto di ignorarlo per questioni politiche”. Ora non è chiaro a cosa si riferisca il sindaco, a quale generico passato faccia riferimento. Sono anni che studiosi come Raoul Pupo e Roberto Spazzali hanno parlato di esuli e di foibe. Basta consultare qualsiasi bibliografia disponibile per rendersi conto che gli studi sono stati fatti, le cifre dell’esodo e degli scomparsi nelle foibe sono stati forniti, gli archivi consultati e scandagliati. A meno che questi studi non vengono messi in discussione, ma allora sarebbe più opportuno organizzare convegni di scambio e di confronto tra studiosi. Cosa che in passato è stata fatta: abbiamo infatti a disposizione dal 2000 i risultati della Commissione storico-culturale italo slovena promossa dal Ministero degli Affari Esteri del nostro paese e dall’analogo Ministero sloveno, in cui degli storici – di sicura fama – sono arrivati ad un documento condiviso sulla storia del nostro territorio dal 1880 al 1956.Perchè parlare allora di rimozione? Compito dell’amministrazione – a mio avviso – sarebbe invece quello di operare con misura perchè le lacerazioni che paralizzano la città vengano almeno in parte superate, dando voce, rispetto e dignità a tutte le memorie diverse che popolano la nostra città. Operazione che deve essere fatta con rigore e trasparenza, avvalendosi delle ricerche già fatte e con voglia di ricomporre e comprendere il mosaico spezzato della nostra società. Questo intendeva il Forum quando ha proposto di creare un Archivio della Memoria. Se invece la volontà politica è un’altra, è bene chiarirla subito.
Anna Di Gianantonio
Sono d'accordo con la sig.a Di Gianantonio. O si continua a cooptare la Lega Nazionale, l'ANVGD e Marco Pirina, che si dice che sia pluriquerelato, oppure si prende atto del lavoro svolto da una pluralità di studiosi di diverso orientamento, che ha scandagliato gli eventi su vari registri, e si dà poi spazio a nuovi e più giovani attori di pari cultura storica, riconoscendo anche così la dignità dei profughi. O si continua a cercare voti e ad organizzare siparietti fra i rancorosi, i "patrioti" e il mondo dei militari o ci si dà da fare per il futuro della città, dell'Isontino sovranazionale e dei suoi cittadini e non ci si lascia scappare le Università di Trieste e di Udine sotto gli occhi. Che si sia maggioranza od opposizione, impegnata nella continua denuncia di condotte servili nei confronti di Nova Gorica e di vessazione della popolazione.
Mi viene in mente il film "Il nastro bianco" di Michael Haneke, premiato al festival di Cannes, che riporta il sottotitolo "Eine deutsche Kindergeschichte". Sono convinto che la chiave di lettura passi attraverso la ribellione violenta della generazione dei bambini nei confronti dell'ambiente, che naturalmente cade giustamente sotto una cattiva luce. E in un certo senso la guerra incipiente è un effetto di questa atmosfera, è una perversa complice dei bambini e allo stesso tempo getterà le basi per la distruzione morale e fisica della loro generazione, letteralmente assassinata da quelle precedenti. Fissiamo il volto del bambino sul manifesto – gli occhi, l’espressione fra lo spaventato e il torvo –, che è il figlio del pastore mentre questi gli chiede se si masturba, e immaginiamolo da adulto: avremo il volto di uno spietato membro delle SS.
I tedeschi fanno questi film perché hanno affrontato il loro passato, l'Italia parla ancora degli assassinii nelle foibe come "pulizia etnica" causata esclusivamente da motivi abietti, senza un motivo credibile e lasciandosi sfuggire fra i denti il meta-messaggio di un oltraggio perpetrato verso una società superiore; riabilita acriticamente la RSI, nomina ministro un elemento come La Russa, che già in due discorsi ufficiali ha speso parole in memoria della Repubblica Nera; non distribuisce il film girato sulla figura di Omar al-Mukhtār e i crimini italiani in Libia, e via discorrendo. Come testimonia la nuova politica di Angela Merkel – che governa e ha fatto campagna elettorale condannando inequivocabilmente la Germania del passato e scusandosi in più occasioni con i Paesi europei; che ora sta rivoltando il suo partito, la CDU, come un calzino, facendolo avvicinare a posizioni tradizionalmente di sinistra, ma in realtà di pura giustizia, ammonendo che o si fa un passo del genere e si acquistano nuovi elettori moderati (non "moderati", come in Italia) o il partito affonderà –, ogni Paese ha la destra che si merita.
Mi pare che sulla cultura si giochi uno scontro decisivo: albo dei foibologi, sdoganamento di Marco Pirina, nessun accenno al fascismo come causa scatenante di guerre e desideri di vendetta. Purtroppo non molti hanno la percezione del conflitto aspro che si gioca nella società, anche a partire, come è sempre storicamente avvenuto, da una rilettura del passato ad usum delphini. La cosa da fare è non stare zitti, bisogna reagire e darsi da fare, perchè per fortuna su questo terreno siamo abbastanza attrezzati. Partecipare al Forum, dare una mano ad organizzare iniziative, farne invece di due, quattro, sarebbe un passo in avanti decisivo. Noi le idee le abbiamo, bisogna unire le forze.