Chi non ha visto la fiction su Franco Basaglia? Prima che vada in onda stasera la seconda parte e senza entrare in giudizi tecnici è difficile non commuoversi. Gorizia, i cui cittadini nella prima metà del Novecento hanno versato tanto sangue, negli ultimi quarant’anni è stata sotto i riflettori internazionali in occasione del tracollo di sinistre muraglie: quella che la divideva in due parti tagliandola nel mezzo e quella che separava le persone rinchiuse nei terribili manicomi dalla società dei cosiddetti “normali”. Quante altre città hanno avuto occasioni del genere? Come è stata ridotta dai politici – i democristiani (di cui alcuni hanno anche nostalgia!) che hanno scacciato Basaglia, i loro successori in primis forzitalisti, gli attuali amministratori campioni di promesse mancate? Che tristezza guardare quella fiction e pensare che là dove la città stava per trasformare il massimo spazio di esclusione in straordinario ambito di socializzazione ora regna l’abbandono fisico (andarci per credere) e istituzionale! L’inserimento da parte del Comune della casetta di valico di san Pietro nel piano delle alienazioni è una delle tante prove di quanto interessi a certi settori della “cultura” goriziana la fine dei muri lì simbolicamente riuniti: quello tra l’Italia e la Slovenia, quello dell’istituzione manicomiale. Che ne pensate?
Penso che non riusciamo a valorizzare nulla della nostra storia. Penso anche che il prevalere sempre e comunque della "politica", se così la possiamo definire sulla cultura sia segno di un profondo deficit culturale. A Trieste, nonostante i problemi della riforma di basaglia, il tessuto della città ha saputo almeno in parte accettare l'innovazione che a Gorizia invece è stata cancellata perchè pochi sono stati in grado di capirne il valore: esattamente come succede per il valico.