Che le battute del presidente del Consiglio siano meno ingenue di quanto egli stesso lasci intendere è dimostrato da un grado di apprezzamento popolare decisamente crescente. Seguendo il principio secondo il quale “bene o male non importa, basta che se ne parli” i suoi assai esperti curatori dell’immagine riescono a riempire i talk show e le pagine dei quotidiani di reazioni positive o negative alla sciocchezza di turno.
Ciò accade ogni volta che il Berlusca si trova in lieve difficoltà, come nel “caso” del giorno: il suo pupillo Bertolaso, appena nominato “futuro ministro”, rischia di essere travolto dall’ennesimo italico scandalo insieme a quella Protezione Civile che da qualche tempo sembra essere diventata oggetto di molti appetiti politici.
Ed ecco puntuale la battuta in terra d’Albania: “fermiamo gli sbarchi clandestini, eccetto quelli di belle donne”. Dedicare pensieri e parole a una simile nefandezza significa aggiungere a essa ulteriori commenti a beneficio dello studiato cicaleccio su Berlusconi. Ma tacere su una boutade che ricorda da vicino le “preferenze” dei gerarchi nazisti nei campi di sterminio potrebbe essere inteso come un rassegnato silenzio compiacente.
La domanda è rivolta allora agli esponenti del centro destra e della destra, molti dei quali intelligenti e spesso acuti interpreti dell’attuale momento storico: perché non isolare il premier quando disonora la bandiera e ci fa veramente vergognare di appartenere a questo Paese? Perché cedere a becere logiche di consenso che con esso seminano ignoranza, razzismo e stupidità? Perché i movimenti culturali e gruppi politici della destra culturale, i numerosi settori simpatizzanti della chiesa italiana, le donne forzitaliste, i membri del maxigruppo Pdl nel Consiglio comunale di Gorizia non fanno sentire la loro voce: ora basta, ci hai stufato, non possiamo vendere il cervello per un paio di voti in più?
Troppi perchè, la risposta è una sola: perchè lui è, tra l'altro, un "escortiere" e gli altri sono nanturalmente servi.
Donald Lam