Forse il clima elettorale “indiretto” ha dato alla testa al sindaco di Gorizia che – a quanto riportano i quotidiani odierni – sembra voler imitare il suo “capo” di Roma: parole a ruota libera contro tutti coloro che osano esprimere una parola di “critica” sul suo operato.
Come sottolinea oggi Dario Ledri sull’intervento in piazza Sant’Antonio questo blog è già intervenuto. E se ne è scritto bene, verrebbe da aggingere un “ci mancherebbe altro” tenuto conto degli anni intercorsi tra progettazione, finanziamento e realizzazione. Qualche dubbio, peraltro confermato dall’architetto Calvani, era stato sollevato, per esempio sui materiali usati per la pavimentazione, poco compatibili con le esigenze di attraversamento in una zona residenziale; qualche perplessità sull’entità del finanziamento che aveva consentito una rapida raccolta di firme per chiedere un referendum consultivo poi “bocciato” dalla commissione ad hoc del Comune; qualche interrogativo sulla “rotondità” delle panchine di pietra, secondo alcuni originale innovazione artistica secondo altri trovata di dubbio gusto “alla Gentilini” (ex sindaco di Treviso) per evitare il soggiorno di qualche “abusivo”.
Federico Portelli dal punto di vista politico e Fabia Calvani da quello specialistico hanno evidenziato l’uno con forza l’altra con competenza le criticità: Romoli ha colto la ghiotta occasione per abbandonare il suo molto forzato “aplomb” e vestire i panni più congeniali dell’uomo di potere. E’ stato lui a guastare la festa contestando con veemenza i contestatori e ribadendo che “il capo ha sempre ragione”. Anche quando inaugura una piazza quasi un anno dopo i tempi da lui stesso previsti, quando via Garibaldi viaggia con oltre tre mesi di ritardo sulle ultime promesse “sparate”, quando i cittadini incrociano le dite leggendo i tempi che li separerebbero (condizionale d’obbligo) dalla riapertura di piazza Vittoria.
In realtà il primo cittadino nonché assessore ai lavori pubblici sta raccogliendo ciò che altri hanno seminato; e lo fa con tanto ritardo da portarlo ad affermare candidamente in Consiglio Comunale che “non capisce come mai i lavori a Gorizia vanno sempre così a rilento” (se non lo sa lui…!).
E’ chiaro che nei prossimi due anni potrà vantarsi di aver portato a termine molti dei lavori progettati al tempo della Giunta Brancati: la gente ha di solito la memoria corta e davanti al fatto compiuto non sottilizzerà sugli ideatori e sorvolerà sui particolari. Soprattutto se il “Berluscon de noartri” riuscirà nel giochino di attribuirsi tutti i meriti rovesciando ogni magagna sulla famigerata “sinistra”.
Allora spetta a noi ricordare "alla gente" che il "Berlusconi de noantri", alias il sindco Romoli, ha realizzato con anni di ritardo e con lungaggine infinite progetti rislanti alla giunta Brancati se non addirittura alla giunta Valeneti. A lui è toccato in sorte sola la realizzazione eil risultato, in termini di tempi, di disagi, di costie di chiusure di negozi è sotto gli occhi di tutti i goriziani. Ricordiamoglielo noi. Così si potrebbe intitolare l'antica Piazza Vittoria in "Piazza della sconfitta", rubando l'idea al Piccolo oppure in Piazza dei Romoli e dei Remoli, mutuamdo la sapienza del Cavalaiere. Insomma, ribattedno coplo su colpo ai disastri di questa giunta.
Al lavoro e alla lotta!