Esclusa la lista pdl per la Regione Lazio; in forse il ricorso della lista Formigoni in Lombardia e probabilmente escluso anche il listino della Polverini, sempre in Lazio. Dura lex sed lex, problemi nuovi per chi si trova per la prima volta costretto alla raccolta delle firme…
Commenti: immediatamente la segreteria nazionale del Pd dichiara la propria tristezza perché l’involontaria trasgressione di un regolamento renderà certamente meno democratica la consultazione e invia la propria solidarietà agli esclusi; si impegna ad affrontare insieme allo schieramento opposto al questione delle regole elettorali per evitare che in futuro si verifichino simili situazioni. L’intero establishment pdl ringrazia per la solidarietà e riconosce onestamente la trasgressione di una regola inderogabile e si scusa con i propri elettori per il clamoroso errore. Per l’intanto si va a votare così. ma è l’inizio di un sereno dialogo teso a un comune e ovvio rispetto delle regole della democrazia oltre che a un comune lavoro di ricerca dei mezzi migliori per non soffocare il diritto di voto sotto troppo complessi meccanismi burocratici…
Naturalmente è uno scherzo: nella pseudopolitica reale il pdl chiede addirittura al capo dello Stato la possibilità di violare le regole rivendicando un vero e proprio privilegio determinato da un non meglio precisato “potenziale maggior numero di elettori”; il pd e company sembrano fregarsi le mani dalla gioia per l’inatteso colpo di “fortuna” (per usare un eufemismo!) senza pensare che se non risolvono i loro problemi interni rischiano di essere battuti anche dalle liste civiche locali. Mah, che dire? Poveri noi!
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