E’ giusto manifestare affinché sia salvaguardata la legalità, soprattutto quando vengono varati decreti come il “salvaliste” o quando si assiste al tentativo di imbavagliare le libera informazione.
Tuttavia già mentre vanno in piazza per allontanare lo spettro della dittatura il centro sinistra e la sinistra devono discutere anche sul “dopo”: infatti la pretesa di una legalità indipendente da una moralità è politicamente e logicamente illusoria. Le leggi infatti sono fatte dagli uomini e bastano lievi modifiche agli equilibri interni al Parlamento e agli organi di garanzia costituzionale perché ciò che prima era illegale diventi legale e viceversa. Un po’ come quando i marciapiedi di via san Michele sono stati resi “ciclabili”: fino al giorno prima prendeva la multa o una buona rampogna il ciclista che li peroorreva, dopo la firma dell’ordinanza comunale l’illegalità era diventata legalità.
Che cosa è allora la “moralità” in politica? E’ la capacità di decidere a partire da un ideale condiviso, la disponibilità a cercare in ogni caso il bene comune attraverso la negoziazione delle scelte pratiche che derivano dalle diverse visioni ideologiche e culturali, la rinuncia sistematica al tornaconto proprio o del proprio partito in funzione di un servizio “senza se e senza ma” a tutti i cittadini.
Dunque, una volta deposto chi vuole la morte della democrazia occorre ritornare alla “politica” autentica che non è soltanto denuncia delle troppe italiche malefatte, dei vizi pubblici e privati dei governanti, ma anche concreta attuazione di un programma che nasce da una riflessione molto approfondita e radicata. Moralità e legalità vanno a braccetto, spesso sono il contrario di moralismo e legalismo.
Mi ha stupita l'assalto al banchetto di sabato. File di persone per firmare contro le ricche prebende dei regionali, gente esasperata, stanca e stufa, che detesta questa politica. Per fortuna nessuno più fa il contadino: ci sarebbe da aver paura di forconi che apparissero nelle piazze, come ai tempi dei Tolminotti. Una riflerssione si imporrebbe alle forze politiche che mi sembra rappresentino veramente con difficoltà questi cittadini. adg