Qualche sassolino nella scarpa di piazza sant’Antonio. Bella l’idea di evidenziare la traccia dell’antica cappella e di lasciare a nudo l’altare. Tuttavia senza una spiegazione il sito è di difficile comprensione e senza ulteriori accorgimenti non passerà molto tempo prima che le mura esposte alle intemperie diventino polvere.
La pavimentazione lascia a desiderare se il giorno dopo l’inaugurazione un buon quarto di piastre marmoree sono già incrinate; inoltre basta una semplice bicicletta per lasciare uno sgradevole segno. Diamine, è una piazza e deve essere vissuta dai pedoni e dai ciclisti, non si vorrà mica farne un salottino nobile per pochi intimi?
Infine, un pizzico di humour: l’involontaria ironia di chi ha collocato l’invito a “comprare qui” proprio sopra un cestino dei rifiuti di via Rastello.
Inoltre: hanno cominciato da un bel po'a razzolar-defecando le bestiole ivi condotte da ineducati padroni che ben si guardano dal raccogliere le cacche dei loro pupilli. Se le bici scorrazzano sia lì che nella piazza Vittoria, ebbene ,un deterrente c'è: si chiama "vigile" ma,tanto,si sa, non se ne vede uno. Macigno nella scarpa: dureranno forse più che non i lavori alla domus aurea le transenne sotto il palazzo Max Fabiani in corso-angolo fatidico con via Crispi?