Con appena cinque anni di servizio (un solo mandato) i consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia hanno diritto a una pensione di 1924 euro al mese e un’idennità di fine mandato di 54.974 euro. I “mostri sacri” che hanno raggiunto e superato i tre mandati vanno in pensione con 5.479 euro al mese e un buono uscita di 164.921 euro: poi ci si domanda perché alcuni di loro si ostinano a rifiutare a spada tratta – a volte anche contro le indicazioni del proprio stesso partito – la limitazione a un massimo di due mandati.
Chi è in carica si porta a casa 4417 euro netti di stipendio, cui aggiunge 735 euro al mese per il vitto e da 542 a 3266 euro di rimborsi auto: insomma, 7-8000 eurini finiscono puliti puliti nelle tasche di chi dovrebbe “servire il popolo”.
Un Comitato promotore regionale propone quattro quesiti referendari (in materia di abrogazione idennità di fine mandato ai consiglieri regionali, assegno vitalizio ai consiglieri regionali, idennità di fine carica degli assessori regionali, assegno vitalizio degli assessori regionali): verrano raccolte nei prossimi giorni le firme per poter rendere possibile il giudizio dei cittadini su questo scandaloso sperpero. Assessori e Consiglieri regionali, dirigenti della Regione e dirigenti di tutti gli enti locali, primari e dirigenti delle Aziende Sanitarie sono tutelati da leggi assurde che consentono loro di far man bassa del denaro pubblico: poi fanno anche i moralisti sulla necessità di “tagliare” la spesa pubblica in tempi di crisi…
Sì ai referendum, i cittadini possano almeno qualche volta esprimere il loro disgusto.
Sabato 13 marzo il Forum sia in strade e piazze a raccogliere le firme! Al lavoro!