Ecco i cartelli che sono stati seminati in giro per la città: fanno tanto discutere che il componente della commissione comunale edilizia, rappresentante della Consulta disabili, sarebbe stato “silurato” perché ha espresso pubblicamente le proprie perplessità.
Renzo Bellogi ha sostanzialmente affermato che il male non è da augurare neppure ai nemici, che il cartello esprime l’inciviltà di chi lo ha affisso e che per combattere il pessimo vizio dei parcheggi nei “riservati ai disabili” basterebbe applicare la legge: multe da capogiro, due punti di penalizzazione sulla patente e soprattutto rimozione della vettura con carro attrezzi. Assieme naturalmente a una serena opera di educazione civica in grado di far comprendere i disagi provocati da un simile parcheggio.
Non è con un cartello antipatico che si risolve la maleducazione dell’automobilista, ma con un’opera sistematica di prevenzione rivolta anche a chi parcheggia i fuori strada sui controviali del Corso, a chi apre le portiere davanti ai malcapitati ciclisti, a chi dimentica che sulle rotonde ci sono anche i velocipedi, a chi scambia le vie della città per piste di formula uno o di motocross, ecc. ecc.
"…basterebbe applicare la legge…" Ohibò! ma non spererete mica che i vigili facciano veramente caso a quegli automobilisti che occupano abusivamente glispazi degli invalidi. O che, in borghese, vigilino affinchè i padroni dei cani raccolgano le cacche. O che, muniti di telelaser non presegnalato, controllino per ridurla, la velocità delle auto?! Suvvia Goriziani!