La “sortita” di Federico Portelli in vista del prossimo congresso locale evidenzia diversi problemi che il Pd deve affrontare a tutti i livelli.
Le elezioni regionali hanno dimostrato che occorrono volti e programmi nuovi, ma anche che la mancanza di chiarezza non paga: un partito che punta sul numero imbarcando dai cattolici pro-live ai radicali può configurarsi come alleanza elettorale costruita per sconfiggere le destre, non come strumento politico in grado di progettare e di governare.
A livello locale le divisioni sono ancor più evidenti, basate su scelte concrete piuttosto che su grandi idealità. Tralasciando il recente passato e soffermandosi solo su questioni importanti degli ultimi mesi, sul piano sanitario regionale le posizioni regionali, provinciali e comunali sono state fortemente differenziate (come lo erano rispetto al piano Illy-Beltrame); su Iris ci sono state una posizione della Provincia, una di Monfalcone e una di Gorizia; sui futuri assetti provinciali una continua rivendicazione degli uni contro gli altri.
Nel consiglio comunale di Gorizia gli otto consiglieri Pd sembrano appartenere almeno a cinque gruppi diversi (Unione slovena, Mosetti/Rota, Portelli, Orzan, Waltritsch), spesso scollati dal partito comunale, anch’esso caratterizzato da almeno tre “anime” ben poco dialoganti fra loro. Con alle spalle l’ombra dei consiglieri regionali pronti a indicare percorsi, strategie, idee e candidati spesso del tutto avulsi dal contesto (come accaduto alle ultime amministrative goriziane dalle quali sembra che pochi abbiano tratto lezione).
Si tratta di normale dialettica interna a un partito o di una confusione deleteria nel momento in cui si devono mettere in gioco prospettive concrete per il futuro della Provincia e del suo territorio? La posizione di Portelli sembra voler richiamare a una maggior precisione e soprattutto a una maggiore chiarezza.
E su questo ha ragione, perché a un anno dalle “provinciali” è urgente una ricerca programmatica in vista di un possibile governo delle politiche sociali, imprenditoriali, culturali, ambientali e quant’altro. Ricerca da portare avanti insieme, Pd, Idv, Rc, Sl e quant’altro; cogliendo possibilmente la grande opportunità di collaborazione e aggregazione offerta dal Forum per Gorizia, che in questi tre anni si è proposto ed è stato riconosciuto come coerente, autentico e valido interlocutore per tutti i cittadini che credono ancora nella Politica con la P maiuscola.
Breve distinguo: il Forum non è più solo strumento di aggregazione per altri, ma soggetto politico a tutti gli effetti. Dunque bene al confronto, ma ascoltando con attenzione quello che abbiamo da dire su tutti i temi su cui lavoriamo da anni. adg