Stando alle promesse della campagna elettorale di centro destra la città di Gorizia avrebbe dovuto in un paio d’anni trasformarsi in uno splendido giardino fiorito. Tre anni dopo il sindaco si lamenta perché molti invece di inneggiare a lui dicono “povera Gorizia!” e rilevano che la barca fa acqua da tutte le parti. Forse non ricorda bene le sue parole dell’aprile 2007 riguardo al Filzi in Campagnuzza, all’aeroporto di Merna, soprattutto al piazzale della Casa Rossa che nella sua mente avrebbe dovuto sciaguratamente sostituire nell’immaginario collettivo goriziano il ben più culturalmente significativo piazzale della Transalpina. I quotidiani cittadini stanno giustamente “facendo le pulci” rilevando volta per volta lo sfacelo dell’ex convitto, la vergognosa situazione dell’ex bellissimo spazio verde occupato dal “Duca d’Aosta” e il degrado inarrestabile della piazza Casa Rossa. Tenuto presente che piazza Vittoria non è ancora finita, che sono stati aperti numerosi altri cantieri in città e che sta per essere dato avvio anche a un restyling di diverse vie centro cittadine sembra improbabile che tra le priorità di questa Amministrazione possa rientrare quella di mettere mano ad altre “imprese”. Il “povera Gorizia” non è riferito alle grandi potenzialità del territorio né all’impegno di chi lavora per renderlo migliore, tanto meno alla bellezza intrinseca della città e alla cultura dei suoi cittadini: l’esclamazione completa è da leggersi “Povera Gorizia, come hai fatto a meritarti un sindaco così?”
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