Sembra proprio che la storia non sia maestra di vita per il Pd, anche per quello goriziano. Si assiste in questi giorni a una specie di Risiko dove i vari esponenti comunali e provinciali cercano di collocare le proprie truppe in vista degli assalti dei prossimi congressi e delle scadenze elettorali. C’è chi vuole riproporre schemi di alleanze passate, chi cerca di farsi strada sgomitando a destra e a sinistra, chi vorrebbe intessere nuove relazioni più centriste…
In tutto ciò mancano per il momento gli “ordini dall’alto” che evidentemente scompagineranno delle carte già gettate sul tavolo delle decisioni.
Tuttavia quello che manca soprattutto sono le motivazioni: perché creare una lista civica proposta e poi smentita dall’attuale capogruppo Portelli? Perché “guardare al centro” e perseguire improbabili convergenze pensando per esempio di portare sotto lo stesso simbolo esponente che ad esempio sulla questione Ospedale hanno portato avanti in questi ultimi anni proposte politiche esattamente opposte? Se – come scrive un quotidiano oggi – il primo turno delle elezioni del 2002 aveva “fruttato” al centro sinistra il 38% dei voti, perché non ricordare neppure di passaggio le elezioni del 2007? Quando incomprensibli scelte delle segreterie Ulivo (Diesse, Margherita) defenestrarono il sindaco uscente Brancati, consegnarono la vittoria al primo turno (per poco più di cento voti) al Centro Destra unito, ma non impedirono il raggiungimento di oltre il 40% delle preferenze alle forze di centro sinistra. Un risultato migliore del precedente raggiunto grazie agli elettori che sono andati a votare solo perché si sono riconosciuti nella proposta programmatica e nel metodo politico della coalizione Forum per Gorizia e c., vera grande – e per questo forse esorcizzata – novità di quella tornata amministrativa.
La strada per giungere all’amministrazione del territorio non passa attraverso strizzatine d’occhio ma al contrario presuppone la delineazione di un programma culturale, sociale e imprenditoriale chiaramente orientato a sinistra. Dove i voti a destra saranno sottratti dal valore complessivo del disegno delineato per il futuro e dallo spessore di personalità capaci di resistere al personalismo di stampo neofascista e al partitismo neocentrista. Ma è una strada lunga e impervia che deve essere affrontata subito, possibilmente ma non necessariamente insieme. Che ne pensate?
ab
Mi pare incredibile che quello che è successo un paio di anni fa, cioè l'affermazione della coalizione Forum con la candidatura Bellavite (20%), scusate se è poco) non abbia lasciato spazio nella discussione politica. Nonostante le ultime batoste elettorali nazionali, il PD locale sembra parlare solo di alleanze tutte "politichesi", frutto di ipotetiche sommatorie di voti che poi si dileguano come neve al sole. Centrismo, moderatismo, in sintesi occhiolino a quella parte di Gorizia che si mostra in consiglio comunale prona sempre ai voleri della maggioranza, priva di idee e di proposte. Nmmeno un cenno alla necessità di un profondo rinnovamento nelle forme e nei contenuti della politica, alla necessità di creare un programma veramente innovativo per la città, sembra si arrotino di nuovo i coltelli fra fratelli mai pacificati. Se questa è la proposta del centro sinistra, con il suo strascico di riunioni, nomi e contronomi, organigrammi da bilancino, strategie politiche de noartri, credo che il Forum abbia nuovamente un altro compito: interpretare la disillusione del ceto migliore di Gorizia, impedirgli di astenersi e dare una speranza alla città. adg
Dunque, pare proprio che la vicenda del 2007 non abbia insegnato nulla al Pd goriziano. L'attenzione è sempre rivolta a quel fantomatico "centro" che dovrebbe consentire di scalzare il centro (sic)-destra dal governo della città. Lo stesso che si voleva aggregare in corsa alla maggioranza di Brancati, a scapito dell'ala sinistra rappresentata di Rifondazione. Come poi le cose siano effettivamente andate lo sanno tutti: l'esperienza di Brancati colpita e affondata da fuoco amico incrociato. E la storia pare ripetersi utilizzando la fase precongressuale del Pd cittadino e provinciale per lanciare segnali e prendere posizione in vista delle prossime scadenze elettorali. E non è certo un caso se poi sulla stampa si ricordano le vicende del 2002 e si saltano a pie' pari i fatti del 2007 che dovrebbero comportare da parte degli eredi di Ds e Margherita – una riflessone autocritica su quelli avvenimenti che mai è stata fatta. O, quanto meno, almeno una riflessione politica! No, qui stando ai "boatos" ripresi dalla stampa si è quasi al teatro dell'assurdo: una parte consistente dei Ds sosterrebbe la candidatura di Rota a segretario comunale, forti dell'acuta constatazione che si tratta di un bersaniano!. Il tutto con il beneplacito dell' "oltreisonzo" monfalconese che ben vedrebbe – come ha sempre visto – una Gorizia "moderata" rispetto al "progressista" mandamento di Monfalcone. E allora "che fare"? Il confronto va avviato in tempi opportuni con il massimo di disponibilità e con altrettanta chiarezza, sapendo che l'unità è valore assolutamente necessario ma da solo non sufficiente ad aggregare al carro del centrosinistra le aspettative dei tantissimi goriziani che avvertono la necessità e l'urgenza di un cambiamento nella politica cittadina.
dielle
MALA TEMPORA CURRUNT, OPPURE NON C'E' DUE SENZA TRE, 2007, 2012, E 2013???. EVIDENTEMENTE A GORIZIA E' SEMPRE ESISTITA UNA SIA PURE RISICATA EGEMONIA MODERATA, DA DESTRA RICICLATA ALLORA ED ORA ESPLICITA, TANT'È CHE QUANDO C'ERA IL P.C.I., QUESTO E' SEMPRE STATO TENUTO AI MARGINI IN MINORANZA, NONOSTANTE IL SUO RUOLO SIA NELLA LIBERAZIONE DAL NAZIFASCISMO, SIA NELLA QUESTIONE NAZIONALE, ECCEZIONE FATTA PER LA COSTITUENTE E PER IL PERIODO DI MORO E BERLINGUER.
A MIO AVVISO FA BENE ab NELL'AFFERMARE CHE E' OPPORTUNO RIPARTIRE CON UNA POLITICA DI SINISTRA CHE CRESCA CON SLANCIO NUOVO PERO' DALLA BASE E SI PROPAGHI, ATTRAVERSO LE TRE DIRETTRICI DA LUI BEN DELINEATE IN UN VERO E MOTIVATO PROGRAMMA CULTURALE, SOCIALE ED IMPRENDITORIALE. AVANTI ANCORA PER IL CAMBIAMENTO. CORDIALITÀ.