Secondo logica un buon amministratore è quello che sa come incrementare le proprie “entrate” e diminuire le “uscite” senza per questo danneggiare la qualità della vita.
Il Sole 24 ore dimostra che nell’ultimo anno Gorizia ha fortemente diminuito le entrate, di conseguenza è stato costretto a “tagliare” le spese.
La crisi giustifica una tal situazione? No, perché altre città della Regione hanno nel contempo ottenuto risultati di gran lunga migliori.
Forse la situazione politica? No, dal momento che il “colore” della Giunta Romoli è lo stesso di quella regionale e del Governo nazionale. Inoltre la maggioranza dei votanti goriziani avevano creduto all’attuale sindaco e da un simile esperto della politica attendevano come minimo la realizzazione delle sue mille promesse da campagna elettorale.
E le “uscite”? I “tagli”, dice l’assessore Pettarin, non hanno impedito il “miracolo” della chiusura del bilancio, il che fa pensare che si è arrivati sull’orlo del fallimento. E la qualità della vita? Beh, basta andare in giro per la città per cogliere i segni di un sempre più rapido degrado: lavori infiniti e interminabili, buche di ogni dimensione su strade e marciapiedi, serrande chiuse, crescita esponenziale del disagio sociale e così via.
Conclusione “logica”. Con questo governo della città le entrate sono “crollate”, le “uscite” non hanno evitato un forte peggioramento della qualità della vita. Ergo, questa amministrazione è incapace di amministrare.
Ergo prepariamoci a mandarla a casa a calci in culo.
Scusate il linguaggio, ma è esattamente mutuato da quello utilizzato dai rappresentanti del Partito dell'amore (PdL), dai loro elettori e dai loro attivisti. Quello utilizzato nei confronti di Prodi (mostro bavoso – Paolo Guzzanti su Il Giornale), dei magistrati, di tre presidenti della Repubblica accusati di essere comunisti (su Napolitano, che ha la firma facile sui provvedimenti che interessano il Cavalieri in prima persona, il giudizio forse può essere rivisto!), della stampa non asservita e dei conduttori Tv non servi del Cavaliere.