Perché poi il sindaco vuole decurtarsi lo stipendio del 5%? “Per dare il buon esempio”, risponderà sicuramente qualcuno, “si deve pur cominciare!”
A parte il caso specifico di Romoli il cui imponibile – dai dati dell’altr’anno – si aggirava intorno ai 20mila euro al mese ragione per cui il “taglio” inciderebbe sul suo bilancio sì e no dell’1%, l'”ideona” andrebbe a colpire gli unici amministratori che portano a casa una “giusta mercede”: dai 1200 degli assessori più “poveri” ai poco meno di 4000 euro netti al mese corrispondenti alla paga del sindaco di una città come Gorizia, per un lavoro che – ammesso e non concesso sia svolto bene – impegna fortemente le energie fisiche, psichiche e soprattutto morali. Ben altro rispetto alle prebende da capogiro di consiglieri regionali, parlamentari italiani e europei, per non parlare di dirigenti nel “pubblico”, vera e propria super-casta al riparo perfino dal vento della “politica” (con la p minuscola).
La mossa del sindaco Romoli non è altro che demagogica propaganda: che rinunci all’astronomica buonuscita prevista per i parlamentari o per i consiglieri regionali, allo scandaloso vitalizio regalato a chi ha svolto tali “servizi”! Non risolve nulla pescare qualche centinaio di euro nelle tasche degli amministratori cittadini, che hanno molti altri difetti ma non quello di “pesare” sui cittadini con stipendi da capogiro e palesi privilegi…
Si attende una risposta da coloro che sono stati chiamati in causa: gli incolpevoli assessori, che però pare abbiano già fatto sapere di essere d'accordo. Non si sa mai che il Sindaco non decida di far proprie le sollecitazioni di coloro che – all'interno della maggioranza di centrodestra – insistentemente chiedono "un cambio di passo". pardon, di "poltrona seesssorile"! E allora ecco l'unaninimità di intenti: Sindaco e Giunta si decurtano unanimemente le indennità del 5%. Per dirla in latino "ubi maior minor cessat", mentre per dirla con il linguaggio dell'immobiliarista di Zagarolo, Stefano Ricucci: "facile fare i froci con il cuolo degli altri".
Donald Lam
la demagogia, anzi, la porcheria reale è che parlando dei tagli della politica si focalizza l'attenzione su ciò che costa di meno del settore politico: nulla si dice del fatto che a pagare la crisi realmente saranno i lavoratori con il blocco del contratto, la chiusura delle finestre, lo stravolgimento dello statutto dei lavoratori, la macelleria che si sta facendo nelle scuole e nelle università. Penso che a questo punto e da qui bisogna valutare se e in che termini si possa parlare ancora dell'esistenza di una sinistra che ci difende. Se questa manovra non sarà combattuta veramente, se lasceremo che passi l'ennesimo condono edilizio, allora si apre un'altra storia. adg