La polemica di questi giorni sul rimpasto di giunta ci dovrebbe far riflettere sulla crisi della classe dirigente cittadina e sulla necessità che alle prossime comunali ci sia un profondo rinnovamento di persone e metodi. In queste discussioni sui rimpasti non c’è nulla di politico ma solo scontri di potere, sgomitate per avere qualche posticino, finte esigenze di rinnovamento, di “aria fresca”, prive però dell’ essenziale. Dobbiamo aprire i vetri per far entrare cosa? Quale programma per la città, di quali idee i giovani come Alberti sono promotori? Non c’è traccia di niente. Mi sorge spontanea la frase retrò “basta con questo andazzo”, con i voltagabbana che si vendono per incarichi di sottobosco o per un posto di assessore, basta con gli opportunisti che cambiano casa, casacca, e tutto quanto il potente chiede per accucciarsi vicino al caminetto, basta con chi sta muto per anni ed esterna sui giornali, basta con gente che non ha passione di alcun genere, tranne che per la propria immagine, basta con giochi, giochetti, piccoli cinismi, pragmatismi, alleanze tattiche, misere strategie,piccoli cabotaggi.
E’ di questo che la città muore.
adg
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