Centro destra allo sfascio, da tutte le parti.
A livello nazionale lo scontro tra Fini e Berlusconi evidenzia filosofie e strategie sempre più distanti; sul piano regionale la sfiducia del Pdl all’assessore Rosolen apre un caso grave nella “casa” che un tempo fu definita della libertà e dell’amore; anche in loco la “baruffa chiozzotta” tra gli attuali leghisti Alberti/Zotti (già “trombati” alle elezioni amministrative, già entrati in Consiglio Comunale al posto dei dimissionari Tuzzi e Gualdi con la Lista per Gorizia, già transitati per l’inedita Lista siamo noi, già in opposizione dell’opposizione, già in opposizione…) e il resto della maggioranza offre alla città inconcludenti siparietti sulle squallide nostrane “stanze dei bottoni”.
Il centro sinistra ne approfitta per riorganizzarsi e riproporsi come credibile alternativa? Non si ha proprio questa impressione, anzi! Una battuta sintetizza la situazione: un tale in una riunione dichiara di collocarsi “a sinistra del Pd”, l’interlocutore – serio – chiede “allora sei dell’Udc?” L’Idv porta avanti importanti “battaglie” sulla legalità e contro la spaventosa cotruzione che sta mettendo ko l’Itlia, ma non si vedono da nessuna parte prospettive automome sul futuro produttivo del Paese, sulla gestione dei fenomeni migratori, sulla collocazione internazionale e in particolare europea, sulla cooperazione internazionale, meno che meno sulle cosiddette questioni etiche (come se le altre non lo fossero!) nonché su molte altre problematiche di grande importanza.
Insomma, in tutto questo post si è evitato di scrivere una parola chiave, della quale si ha tanta nostalgia: quella che sembra ormai una merce rara e introvabile è l’autentica POLITICA.
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