Ma dove sono i ricreatori di una volta?
Un tempo erano molti i luoghi in cui i ragazzi e i giovani potevano andare a tirare due calci a un pallone o a passare qualche ora insieme: tra essi c’erano le parrocchie e i centri dei religiosi. Alcuni andavano al san Luigi, altri alla Stella Matutina, altri ancora al Pastor Angelicus, a san Rocco o in qualche altra parrocchia. Campi di calcio non mancavano, come pure figure di educatori che sovrintendevano, con la segreta speranza di trascinare qualcuno dal basket al catechismo.
Beh, oggi non è più così e diventa difficile trovare un campetto: “bisogna fare domanda, poi rivolgersi al tal dei tali che ha le chiavi, solo se gli è possibile…”, “bisogna trovare chi viene ad aprire e a vedere che tutto sia a posto, altrimenti…”, “ci sono degli orari precisi, venite in quelli, purtroppo diversamente non si può…”.
E così via: naturalmente non accade proprio dappertutto così, ma nella maggior parte dei casi sì, anche là dove campi e ricreatori sono stati risistemati con grande dispendio di contributi e risorse economiche pubbliche. Ora non si pretende la Luna, tuttavia se alcune di queste “cattedrali nel deserto” fossero un po’ più accessibili, forse l’intero mondo giovanile – anche scolastico e universitario – potrebbe trarne giovamento.
ab
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