A febbraio di quest’anno il sindaco Romoli aveva “giurato” che i lavori in piazza Vittoria sarebbero stati ultimati entro giugno (senza, peraltro, specificare l’anno). Ora l’ennesimo rinvio, per i più ottimisti – se va bene – si parla di un mese, ma poi c’è agosto, e quindi diventa realistico ipotizzare settembre. In ogni caso, oltre all’ultimazione dei lavori di pavimentazione deve essere completato l’approntamento dell’impianto di illuminazione con il restauro e quindi con l’installazione dei vecchi lampioni. Quindi, se Brancati non “gufa”, si arriva all’autunno. I commercianti che ancora tengono duro, paiono rassegnati e persino il “vulcanico” Ursic pare credere a una nefasta “macumba” allorché afferma: “Sembra che ci sia un alone di cupa sfortuna che si è abbattuto su questo intervento”. A nessuno che venga in mente di richiamare il principio di responsabilità, responsabilità politica, gestionale, operativa con tanto di nome e cognome, dal ruolo del sindaco/assessore ai lavori pubblici, al dirigente responsabile dell’ufficio, al direttore dei lavori. Il sindaco poi incolpa del ritardo la piovosità del mese di maggio, se invece fosse stato pieno sole avrebbe imputato il ritardo alle temperature troppo elevate causa di un’anormale dilatazione delle pietre, chissà. Insomma, è più facile per tutti, commercianti compresi, richiamare il destino “cinico e baro”.
Resta poi un mistero come, nella politica di risparmi virtuosi praticata dal Comune in tempi di crisi con i tagli alle consulenze, questi abbiano salvato le sole funzioni di staff all’operato del Sindaco, i rilevatori dell’Istat e … i lavori pubblici. Sì, proprio così, i lavori pubblici che si avvalgono di remunerate consulenze esterne. Il cittadino non osi immaginare cosa sarebbe successo se tali consulenze non ci fossero state. Forse è a seguito di tali consulenze se si sono chiuse al traffico per 11 mesi via Roma e via Oberdan per lastricare 30 metri di selciato! Ma tant’è, anche in periodi di magra le consulenze per i lavori pubblici – che hanno dimostrato di funzionare e soprattutto di valere così tanto – vanno mantenute.
Infine, leggiamo che il sindaco domani convocherà i responsabili dell’impresa, ma forse dovrebbe convocare anche qualcuno della cosiddetta “macchina comunale” e magari pure qualcuno dei cosiddetti consulenti, ma soprattutto – dopo tre anni – dovrebbe prendere atto che non è tagliato per fare l’assessore ai lavori pubblici perché – anche quando i lavori saranno finiti – tutti i goriziani ricorderanno come e in quanto tempo sono stati realizzati i lavori pensati, progettati e finanziati dalle giunte precedenti. Ed è sperabile che se ne ricordino anche i commercianti.
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