La proposta di ridurre del 5% gli stipendi del sindaco e degli assessori non è soltanto ridicola, è anche dannosa. E’ altrettanto penoso l’arrampicarsi sugli specchi di onorevoli nostrani – anche di centro sinistra – che si sforzano di giustificare le scandalose prebende (stipendio, buonuscita, vitalizi, ecc.) di consiglieri regionali, parlamentari italiani e europei.
La questione non è che chi amministra la cosa pubblica sia pagato dai cittadini, ma che svolga bene il proprio lavoro e che non sia destinatario di vergognosi privilegi. Occorre quindi decurtare – e ben più del 5%! – le paghe scandalose della “casta” regionale, nazionale ed europea oltre che quella (collegata) dei dirigenti pubblici, non certo quelle di chi riceve una normale retribuzione corrispondente al lavoro svolto.
Che Romoli si tolga il 5% della buonuscita e dei vitalizi maturati nella sua lunga carriera politica: altrimenti con la sua demagogia non fa altro che collocare un’altra tesserina nel mosaico di un sistema di sacrifici che riguarda sempre chi guadagna di meno e neppure scalfisce le tasche degli straricchi.
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