Considerato che il Consiglio Comunale si riunisce ogni morte di papa, che mozioni e ordini del giorno stanno mesi e mesi prima di essere discussi, che siamo praticamente all’inizio della pausa estiva, era utile sospendere la seduta del Consiglio Comunale prevista per il 25 giugno, via mail e lettera circa alle ore 15, laddove l’inizio dei lavori era previsto per le 18 del giorno stesso?
Dato che l’ordine del giorno era lungo e complesso, proprio perchè le riunioni sono tanto scarse che i punti da trattare si accumulano, si poteva benissimo discutere le mozioni giacenti e poi rinviare il dibattito sul tesoretto, destinato ai quartieri, a sindaco risanato; come si suol dire “ci si poteva portare avanti coi lavori”, senza nulla togliere ai desideri di partecipazione del primo cittadino. Invece la malattia del sindaco invalida tutto, anche se abbiamo un vice sindaco, un presidente del consiglio comunale, un segretario che garantisce la legge, assessori anziani in grado di farsi carico della gestione della seduta.
Il PDL locale ha scarsa fiducia nelle proprie risorse: se manca il sindaco, tutti a casa, perchè non c’è evidentemente nessuno che riesca, per un giorno, a prenderne il posto, pur godendo del titolo di vice sindaco. Il presidente del consiglio, che dovrebbe garantire il funzionamento dell’organismo e dare pienamente a tutti i consiglieri la possibilità di esprimere le proprie opinioni, si dimostra longa manus della Giunta. Ma adesso che hanno dimostrato che senza il capo non si muove un passo, che non sono in grado di fare neppure mezzo consiglio comunale, vogliono dimostrare la loro autorevolezza e potenza punendo il vigile! Umili con i forti, duri con i “deboli”, questa è l’equa ricetta del centro destra per risolvere i problemi della città e del paese.
Anna Di Gianantonio
consigliere comunale Forum Gorizia.
Il rinvio della seduta è la sintesi perfetta della cultura del Capo, del "fuhrerprinzip" che domina nel cosiddetto partito delle libertà. E il Capo non si fida di nessuno dei suoi, in quanto li conocsce bene avendoli scelti uno ad uno. E così il vicesindaco non serve nemmeno a presiedere una seduta che avrebbe potuto limitarsi quantomeno a "portarsi avanti con il lavoro", come giustamente nota Anna di Gianantonio, rimandando la più corposa discussione sul "tesoretto" ad un momento successivo e soprattutto a sindaco "risanato". Che dire poi del Presidente del Consiglio Comunale, tale Roldo, che interpreta la sua funzione di garanzia come fosse un dipendente della maggioranza?
Davvero uno spettacolo indecoroso!
dario ledri