“Vergogna”, titolano le locandine della Fiamma Tricolore sparse su tutto il territorio cittadino. Vogliono difendere l’8 agosto, il Tricolore e l’inno nazionale…
“Vergogna” invece a chi dovrebbe onorare i poveri giovani caduti nell'”inutile strage” della Prima guerra mondiale e ora lascia le loro spoglie mortali alla mercè delle intemperie e dei topi: le condizioni del sacrario di Redipuglia sono state evidenziate dagli articolisti del Corriere della Sera come simbolo del degrado della nostra povera provincia… Davvero vergogna!
“Vergogna” a chi dimentica sistematicamente che l’8 agosto non è stata una “vittoria” ma l’esito di bombardamenti e interventi militari che hanno ucciso tante persone e provocato la distruzione dei luoghi più cari alla tradizione e alla fede dei goriziani (nella foto la chiesa di sant’Andrea nel mese di agosto 1916, da una pubblicazione militare italiana datata settembre 1916).
E infine, visto che chi scrive “vergogna” siede sugli scranni che contano della Giunta comunale, non sarebbe il caso di intervenire per ripristinare i cartelli che indicano l’inizio del territorio italiano lungo la strada del Sabotino? Si tratta della prima testimonianza di “superamento” del confine, realizzata in ottemperanza del Trattato di Osimo. Ma forse, per i membri della Fiamma Tricolore è meglio soprassedere, anche il Trattato di Osimo è da loro considerato una “vergogna” e non vale la pena segnalare a chi transita l’originalità di una strada che collega e non divide!
Cosma si presenterà di fronte al Padre Eterno a cavallo ed avvolto nella bandiera, gliene donerà una, lo ringrazierà per averlo fatto nascere italiano e l’intratterrà sul “turpe servaggio austriaco”. Forse l’Altissimo scoppierà in lacrime, chiedendosi dove suo figlio possa aver sbagliato, con tutto quello che gli è costato.