Ricordate le continue modifiche alla data di convocazione del Consiglio Comunale alla fine del mese scorso? L’ultima proponeva il 2 luglio e – nel caso in cui fosse venuto meno il numero legale – il successivo lunedì 5 luglio. La seduta del due iniziava con la richiesta di inversione dell’ordine del giorno presentata dal consigliere Pdl Roberto Sartori: secondo lui era da discutere l’importante variazione di bilancio con la mente fresca e trattare successivamente le previste variazioni al piano regolatore e le mozioni presentate (ormai da mesi) dai consiglieri.
La discussione, come tutti ricorderanno, è stata lunga e a tratti molto tesa, soprattutto quando l’insipienza della maggioranza ha bocciato la mozione riguardante il finanziamento delle trasmissioni televisive delle sedute di Consiglio e l’operatore ha (giustamente) fatto le valigie e se ne è andato.
Dopo la votazione, a quel punto intorno alle 1.30, buon senso avrebbe indicato la già prevista via della “caduta” del numero legale con il conseguente appuntamento al lunedì successivo.
Invece no! Lo stesso Sartori si alza e chiede di chiudere la seduta rinviando la discussione sui numerosi punti dell’ordine del giorno rimanenti a un prossimo Consiglio da tenersi “a data da destinarsi”.
Da allora, 2 luglio, tutto tace: nessuna convocazione di capigruppo, quasi estinta l’attività delle Commissioni (con la lodevole eccezione di quella dei Lavori pubblici, che si riunisce però normalmente senza il sempre convocato sindaco/assessore), nessuna riunione in vista…
Della serie: un singolo consigliere può decidere di cancellare di fatto l’ordine del giorno di un Consiglio Comunale, in particolare quando gli argomenti sono scomodi o quando la maggioranza non è “sicura” dei propri numeri. Proprio un bell’esempio di una democrazia “a data da destinarsi”.
non si discute di nulla: nè dei costi e benefici dell'ascensore, nè del problema della riqualificazione del castello (pensiamo che bastino le giornate della falconeria?), ne dell'aprendo museo dell'arcidiocesi. Scusate…e la memoria di Gorizia? quella per cui si è messo in piedi un comitato? Si vedono? Si riuniscono? Coloro che si dichiarano fiduciosi del sindaco ma vogliosi di un maggiore dibattito interno, i bandelliani insomma, non potrebbero per cortesia chiedere qualche dibattito in più anche nel consiglio comunale?
ah, i bandelliani…
in ritirata strategica, direi…
resiste solo la pasionaria!