Tutta la stampa riporta la notizia del taglio di 1000 euro netti al mese agli stipendi di deputati e senatori previsto dagli aggiustamenti alla manovra finanziaria, il che fa dire al segretario dell’Udc Lorenzo Cesa che “il taglio è un segnale contro la crescente antipolitica (sic) che monta nel Paese”.. Un taglio di mille euro su una busta paga di 15.000 euro netti al mese: ben meno del 10%, davvero un enorme sacrificio! Quello che invece la stampa non dice, con lodevole eccezione de Il Fatto Quotidiano, è che i nostri beneamati parlamentari hanno già pronta la contro mossa: introdurre un equivalente gettone di presenza per la partecipazione ai lavori delle commissioni, per la determinazione del quale si dovrà tener conto della frequenza delle riunioni (varabile da commissione a commissione) e della quantificazione del valore di una giornata di lavoro del parlamentare. Insomma, pare che i nostri “onorevoli”, memori dell’italianissimo detto “fatta la legge, trovato l’inganno”, abbiano già individuato il possibile trucco. E poi si meravigliano se cresce quella che loro definiscono l’antipolitica! Analogamente paiono comportarsi i nostri bravi consiglieri regionali che, spiazzati dalla “mossa del cavallo” (ben fatto, Roberto) del consigliere Antonaz, che ha fatto venir meno l’unanimità dell’Ufficio di Presidenza della Regione, ora dovranno discuterne in aula, ma vogliono farlo in fretta e furia per sepellire la questione fin da subito in barba alla trasparenza e in pieno conflitto di interessi. E sarà interessante notare come voteranno gli eletti di Pd, Idv e Sinistra Arcobaleno, mentre per parte nostra, come elettori del centrosinistra, faremo bene a ricordarcene alle prossime elezioni, magari anche a quelle comunali e provinciali, perchè 1640 euro netti di vitalizio dopo cinque anni di mandato e 55.000 di indennità di fine mandato per “favorire il reinserimento” nell’attività di provenienza, sono un privilegio degno di una “casta” che dobbiamo mandare a casa.
Dario Ledri
in merito a questo post mi permetto di riportare l'intervenzo del consigliere Alessandro Corazza IDV sul tema dei vitalizi:
"In merito all’audizione di oggi dei proponenti dei quattro referendum contro i vitalizi e le indennità di fine mandato dei Consiglieri regionali convocata dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale interviene Alessandro Corazza, capogruppo di Italia dei Valori, partito che già a suo tempo aveva condiviso l’iniziativa del comitato referendario. «Il Gruppo di Italia dei Valori – dichiara Corazza – quando si votò la costituzione dell’Ufficio di Presidenza fu tenuto fuori, per questo rivolgo un appello ai miei colleghi affinché valutino con attenzione un tema così sentito dalla popolazione del Friuli Venezia Giulia».
Poche settimane fa, in conferenza stampa, il Gruppo dei dipietristi ha annunciato la possibilità di portare in Aula una proposta di Legge contro i vitalizi e le indennità di fine mandato, nell’eventualità che i referendum fossero dichiarati inammissibili.
«Spero che l’Ufficio di Presidenza dia un segnale di apertura e di responsabilità e non si esprima unanimemente contro i referendum, in modo che la questione passi all’Aula e trovi quindi le doverose garanzie di un dibattito al quale tutte le forze politiche potranno partecipare». Un parere unanimemente negativo sull’ammissibilità dei referendum toglierebbe infatti la possibilità di rimettere la decisione al Consiglio regionale e quindi di portare ad un dibattito aperto sul tema. «Oggi più che mai, sopratutto davanti all’attuale scenario di crisi, la politica deve dare segnali importanti facendo essa stessa sacrifici così da riconquistare la fiducia della gente; diversamente non potremmo biasimare i cittadini se, ancora una volta, si sentissero traditi da una classe politica sempre più distante e che sente la necessità di difendersi da loro invece che di rappresentarli»."
Buon lavoro a voi tutti del forum!
Alessandro Grandi
Caro Alessandro, allora speriamo bene e incrociamo le dita. Ma che faranno quelli del Pd?
dl
Staremo a vedere, certo che se i due membri in presidenza non hanno mosso un dito a favore dell'ammissibilità del referendum si parte già con il piede sbagliato; ognuno si assumerà le proprie responsabilità, l'importante è che i cittadini sappiano quello che i loro rappresentanti fanno (o non fanno) con il mandato che gli stessi (cittadini) hanno conferito a chi li rappresenta oggi in Consiglio Regionale.
Alessandro Grandi
ecco cos'è accaduto oggi in Regione:
"Il Gruppo dell’Italia dei Valori si è opposto fermamente alla repentina calendarizzazione in Aula dell’ammissibilità sul referendum contro vitalizi e indennità di fine mandato, inserita durante la pausa pranzo all’ordine del giorno del Consiglio regionale nella seduta pomeridiana e in discussione subito dopo la norma sui carburanti.
«E’ un vero e proprio blitz – ha denunciato il Capogruppo Alessandro Corazza – perché si mette all’ordine del giorno un tema così importante senza preavviso e senza dare la possibilità ai Consiglieri di prepararsi sul tema (è prevista solo un’ora di dibatitto!), trasformando quindi la decisione che sarebbe dovuta essere tecnica, in politica, checché ne dicano gli altri esponenti. Forse lo si è fatto per cercare di far passare inosservato in un caldo pomeriggio estivo una decisione che va contro il volere dei cittadini e ha come obiettivo soltanto quello di autotutelare la classe politica sempre più autoreferenziale e in palese conflitto di interesse».
Secondo Corazza, infatti, «l’Ufficio di Presidenza, anticipato ad oggi per prendere questa decisione, si sarebbe dovuto riunire dopo questa sessione di Consiglio regionale rimandando la decisione sui referendum alla seduta d’Aula di Settembre. Invece si è preferito, con questo colpo di mano, chiudere subito un argomento spinoso».
Nel suo intervento il capogruppo di Idv ha criticato aspramente l’istituto del vitalzio: «E’ un’ingiustizia inacettabile che un Consigliere regionale dopo soli cinque anni di mandato maturi il diritto, al compimento del 65o anno d’età, ad un trattamento pensionistico peraltro sproporzionato rispetto a quanto effettivamente versato. Infatti in un contesto nazionale di tagli e sacrifici, dove il sistema pensionistico è passato ormai da tempo da retributivo a contributivo, il vitalizio diventa un privilegio inaccettabile e discriminatorio rispetto a chi non è Assessore o Consigliere regionale».
I dipietristi hanno fatto resistenza al trincerarsi del Consiglio regionale a difesa della norma sui privilegi dei propri componenti, chiedendo anche il voto per appello nominale su tutti e quattro i quesiti. Corazza ha annunciato immediatamente dopo la decisione dell’Aula l’imminente presentazione di una proposta di legge che abolisce il vitalizio per i consiglieri regionali. «Se i consiglieri regionali si nascondono dietro “problemi tecnici” di ammissibilità dei quesiti, risolviamo il problema presentando una legge che metterà le forze politiche che compongono il Consiglio regionale davanti alla loro responsabilità».
Alessandro Grandi