Ecco le immagini (foto Nevio Costanzo) di una serata da ripetere, in altri luoghi della città.
Ed ecco il testo del volantino distribuito dal Forum nell’occasione:
PIAZZA DELLA SCONFITTA
Il cantiere che si autogenera
Il Forum per Gorizia chiede all’UNESCO di inserire piazza Vittoria tra i siti
riconosciuti come “patrimonio mondiale dell’umanità”.
Si tratta in effetti di un monumento del tutto particolare, la testimonianza
della durata di un cantiere le cui origini si perdono nella notte dei tempi.
Pochi sanno perché Piazza della Vittoria si chiama così, alla data dei primi progetti di ristrutturazione alcuni pensavano fosse dedicata all’avvenente
moglie dell’ex presidente Leone, ai teenager degli anni 2000 ricordava la Spice Girls compagna del calciatore Beckham, oggi il suo nome è invocato con sollievo da chi ha cercato di raggiungerla ed è riuscito a superare gli innumerevoli ostacoli
disseminati lungo le strade della città; in realtà si tratta di un originale sito storico, da una parte oggetto di permanente ristrutturazione dall’altra espressione di ricerche archeologiche in atto. Post moderno nella conclamata impossibilità di
individuarne l’origine e il termine, il lavoro di ristrutturazione si candida al guinnes dei primati: molto rilevante è infatti il numero di promesse che
si sono succedute dall’ideazione alla data di conclusione dei lavori, fortemente incrementato dall’attuale sindaco Romoli, esperto “sparatore” sulla stampa di giuramenti puntualmente smentiti dall’inesorabile scorrere del tempo. Negli ambienti
archeologici sta invece crescendo il sospetto che dietro a simile lentezza si nasconda la scoperta di qualcosa di enorme e sensazionale.
“Giuro che entro il 30 giugno la Piazza sarà finita” (E. Romoli). Di quale anno, signor Sindaco e assessore ai lavori pubblici? Dica ai cittadini cosa è stato trovato e poi coperto dalle grigie lastre di marmo a fatica distese sull’immenso pavimento assolato… Racconti cosa nascondono gli anfratti del tunnel… Spieghi perché con la scusa di costruire un’inutile funicolare di settanta metri di dislivello occorra sbancare la collina del castello… Forse il colle che dona il nome alla città è in realtà un’antica piramide celtica o il tumulo di un valente condottiero antico? La Galleria, dedicata all’illuminato ultimo podestà e primo sindaco del Comune, nasconde anche la tana del mostro di Lochness quando viene in vacanza dalla Scozia?
Sotto la statua di sant’Ignazio è stato individuato il famoso monolite di “2001 Odissea nello spazio”, il che spiegherebbe anche l’importanza del sito per la
storia del cinema goriziano? Sulla fontana del Nettuno sono state individuate scritte glagolitiche che spiegherebbero senza tema di smentita perché la nostra città si chiama “Gorizia” e non “Collinetta”?
Forza, non esiti a fornire queste risposte, i cittadini desiderano e hanno il diritto di sapere! E non trascuri l’appeal turistico di uno scavo che è riuscito a trasformare una fiorente area di interessi vitali in uno straordinario esempio di archeologia commerciale.
Non ci resta che attendere il riconoscimento Unesco e proporre il cambio di nome: Piazza della Sconfitta o Via Ettore da Gorizia.
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