Ce l’abbiamo fatta! Il tratto Venezia Trieste dell’autostrada A4 è il più pericoloso e nei periodi di punta il più intasato d’Italia. Un record straordinario, armonizzato con i “tagli” che penalizzano oltremodo da anni i passeggeri dei treni che dalla Penisola devono oltrepassare la stazione di Mestre. Tutto è sottilmente programmato al punto che non conviene neppure scommettere sul colore dei “bollini” del traffico. Il restringimento da tre a due corsie dopo il passante di Mestre e il “genialissimo” mini-casello del Lisert evitano qualsiasi sforzo di immaginazione: quando i tedeschi, gli austriaci e gli italiani decidono di offrirsi qualche sprazzo di vacanza ci si può godere lo spettacolo di file chilometriche, malori di automobilisti e passeggeri sotto il sole, frizioni messe a dura prova e così via. Quando poi si raggiungono i 21 Km (sic!!!) di coda i responsabili di Autovie Venete deludono tutti con la “trovata” di liberalizzare il Lisert; solo qualche ora peràò, il tempo di ridurre la fila a “soli” 8 chilometri. Forse questo atto di pietas nei confronti di turisti e lavoratori dipende dal cambio ai vertici di Autovie Venete: dopo vari decenni non c’è più Santuz il quale – grazie agli ottimi risultati ottenuti dall’autostrada negli scorsi anni (tremendi incidenti, guard rail, manto stradale e segnaletica orizzontale da archeologia industriale, code fino oltre il casello di Villesse, ecc.) – è stato promosso a responsabile di tutte le strade del Friuli Venezia Giulia!
E poi ci si lamenta delle “vignette” e del fatto che quei cattivoni di nordici non vogliono più essere “ospiti di gente unica” e preferiscono raggiungere le coste dalmate attraverso le direttrici ungheresi e slovene.
Ma di che lamentarsi quando si ha un ministro del turismo come la "gnocca scosciata" Michela Vittoria Brambilla? Il turismo italiano è in paurosa flessione e quello goriziano, sotto l'attenta regia dell'Assessore Al Parco Culturale, pure. Meno 17% in un solo anno (dati della Regione e non dei soliti comuniosti!)