E’ un post più lungo del solito, ma si invitano i lettori a una lettura paziente.
Al sindaco Romoli rispondono i numeri: propone che i consiglieri comunali rinuncino ai gettoni di presenza? Sapete quanto ricevono al netto delle trattenute? Circa 80 euro a seduta (ogni seduta dura mediamente 6 ore, per cui anche chi “scalda il banco” non dedicando alla politica cittadina neppure un minuto in più “prende” circa 13 euro l’ora). E’ scandaloso – e bisogna fare in modo che tale manfrina finisca – che l’idennità sia corrisposta anche a chi (purtroppo anche nel centro sinistra) entra in aula saluta e se ne va; ma per chi dedica giornate e nottate ad ascoltare i cittadini e a prepararsi sui temi che interessano la vita della città quegli 80 euro a seduta non possono essere certo considerati uno scandalo…
Al contrario i dati che vengono riportati qui sotto – fonte il sito ufficiale della Camera dei Deputati – non possono passare inosservati e la constatazione che un deputato con cinque anni di contribuzione possa andare in pensione con garantite oltre 2500 euro nette al mese fa rabbrividire. La lotta contro i costi della politica non mira ad abolire “la giusta mercede”, bensì lo scandalo degli incredibili privilegi riservati a chi dovrebbe essere invece al servizio dei cittadini.
La prima voce è l’indennità, quella che nel linguaggio comune è definita “stipendio”, seguono la diaria e i rimborsi: per le “spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori”, per le spese accessorie di viaggio e per i viaggi all’estero, per le spese telefoniche.
Completano la scheda le voci sull’assegno di fine mandato, le prestazioni previdenziali e sanitarie e sui trasporti.
Indennità parlamentare
L’indennità, prevista dalla Costituzione all’art. 69, è determinata in base alla legge n. 1261 del 31 ottobre 1965. È fissata in misura non superiore al trattamento complessivo massimo annuo lordo dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Corte di Cassazione ed equiparate. Tale misura è stata rideterminata in riduzione dall’art. 1, comma 52, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006).
L’indennità è corrisposta per 12 mensilità. L’importo mensile – che, a seguito della delibera dell’Ufficio di Presidenza del 17 gennaio 2006, è stato ridotto del 10% – è pari a 5.486,58 euro, al netto delle ritenute previdenziali (€ 784,14) e assistenziali (€ 526,66) della quota contributiva per l’assegno vitalizio (€ 1.006,51) e della ritenuta fiscale (€ 3.899,75).
Diaria
Viene riconosciuta, a titolo di rimborso delle spese di soggiorno a Roma, sulla base della stessa legge n.1261 del 1965.
La diaria ammonta a 4.003,11 euro mensili. Tale somma viene ridotta di 206,58 euro per ogni giorno di assenza del deputato da quelle sedute dell’Assemblea in cui si svolgono votazioni, che avvengono con il procedimento elettronico.
È considerato presente il deputato che partecipa almeno al 30 per cento delle votazioni effettuate nell’arco della giornata.
Rimborso per spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori
A titolo di rimborso forfetario per le spese inerenti al rapporto tra eletto ed elettori, al deputato è attribuita una somma mensile di 4.190 euro, che viene erogata tramite il gruppo parlamentare di appartenenza.
Ai deputati non è riconosciuto alcun rimborso per le spese postali a decorrere dal 1990.
Spese di trasporto e spese di viaggio
I deputati usufruiscono di tessere per la libera circolazione autostradale, ferroviaria, marittima ed aerea per i trasferimenti sul territorio nazionale.
Per i trasferimenti dal luogo di residenza all’aeroporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio, è previsto un rimborso spese trimestrale pari a 3.323,70 euro, per il deputato che deve percorrere fino a 100 km per raggiungere l’aeroporto più vicino al luogo di residenza, ed a 3.995,10 euro se la distanza da percorrere è superiore a 100 km.
I deputati, qualora si rechino all’estero per ragioni di studio o connesse all’attività parlamentare, possono richiedere un rimborso per le spese sostenute entro un limite massimo annuo di 3.100,00 euro.
Soppressione dei rimborsi per i viaggi di studio all’estero
Con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del 23 luglio 2007 il rimborso delle spese sostenute dai deputati per viaggi all’estero per ragioni di studio o connesse all’attività parlamentare è stato soppresso a decorrere dal 1° gennaio 2008.
Spese telefoniche
I deputati dispongono di una somma annua di 3.098,74 euro per le spese telefoniche. La Camera non fornisce ai deputati telefoni cellulari.
Assistenza sanitaria
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 4,5 per cento della propria indennità lorda, pari a 526,66 euro, destinata al sistema di assistenza sanitaria integrativa che eroga rimborsi secondo quanto previsto da un tariffario.
Assegno di fine mandato
Il deputato versa mensilmente, in un apposito fondo, una quota del 6,7 per cento della propria indennità lorda, pari a 784,14 euro. Al termine del mandato parlamentare, il deputato riceve l’assegno di fine mandato, che è pari all’80 per cento dell’importo mensile lordo dell’indennità, per ogni anno di mandato effettivo (o frazione non inferiore ai sei mesi).
Assegno vitalizio
Il deputato versa mensilmente una quota – l’8,6 per cento, pari a 1.006,51 euro – della propria indennità lorda, che viene accantonata per il pagamento degli assegni vitalizi, come previsto da un apposito Regolamento approvato dall’Ufficio di Presidenza il 30 luglio 1997.
In base alle norme contenute in tale Regolamento, il deputato riceve il vitalizio a partire dal 65° anno di età. Il limite di età diminuisce fino al 60° anno di età in relazione agli anni di mandato parlamentare svolti.
L’importo dell’assegno varia da un minimo del 25 per cento a un massimo dell’80 per cento dell’indennità parlamentare, a seconda degli anni di mandato parlamentare.
Il Regolamento prevede infine la sospensione del pagamento del vitalizio qualora il deputato sia rieletto al Parlamento nazionale ovvero sia eletto al Parlamento europeo o ad un Consiglio regionale.
Modifiche alla disciplina dell’assegno vitalizio
(Deliberazione dell’Ufficio di Presidenza del 23 luglio 2007)
1) Per i deputati eletti per la prima volta a decorrere dalla XVI legislatura l’importo dell’assegno vitalizio varierà da un minimo del 20 per cento ad un massimo del 60 per cento.
2) A decorrere dalla XVI legislatura è stata soppressa la facoltà per il deputato di riscattare, mediante contribuzione volontaria, gli anni di mandato non esercitati in caso di legislature incomplete. A seguito di tale soppressione i periodi di versamento dei contributi coincidono necessariamente con gli anni effettivi di mandato.
3) La sospensione del pagamento dell’assegno vitalizio è stata estesa al caso in cui il titolare del vitalizio assuma successivamente al 1° gennaio 2008 cariche pubbliche che prevedano una indennità il cui importo sia pari o superiore al 40 per cento dell’indennità parlamentare; alla sospensione non si procede qualora l’interessato opti per l’assegno vitalizio in luogo dell’indennità.
Beh, che ne dite?
Il sindaco Romoli vuole mettere sullo stesso piano l'indennità del consigliere comunale, quindi chiede a noi di rinunciare alla nostra indennità, come lui si è decurata la sua del 5% (una, e le altre?) Ma visto che vuole essere messo sullo stesso piano del consigliere comunale proponiamogli di fare cambio, come succede tra uguali: io gli do la mia indennità, la mia automobile, la mia casa e lui in cambio mi da le sue. Se siamo sullo stesso piano, potrebbe essere possibile questo. Dunque caro sindaco, arrivederci nelle case Ater di via Ortigara!
1. ciò che mi scandalizza non sono tanto le cifre degli stipendi dei deputati o quant'altro quanto il rapporto fra le cifre e l'effettivo operato di queste persone (?);
2. non riesco a capire perché una persona che si dedica alla politica a livello comunale, provinciale, regionale, nazionale…dopo che ha terminato il suo mandato (ammesso che abbia il buon senso di smettere almeno dopo 10 anni) debba, a vita, godere di privilegi: che ritorni ad essere un semplice cittadino come tutti noi e lasci il posto a giovani menti!
3. trasalisco per le trattenute che vedo ogni mese sulla mia busta paga ma, anche in questo caso, non per la cifra ma perché non riesco a individuare una finalità se non quella descritta nel punto 1.