Berlusconi è alle corde, stretto fra il matematico tracollo di quella che fino a qualche mese fa era la più ampia maggioranza parlamentare della storia repubblicana e il diniego di elezioni anticipate espresso esplicitamente dal Colle. Le minoranze cercano di prendere tempo e la proposta di un governo tecnico di transizione sembra trovare un certo consenso, anche perché la prospettiva di “andare clamorosamente a casa” interrompendo a metà la legislatura non aggrada a nessuno, né a destra né a sinistra.
Cosa può accadere?
Primo, scenario possibile. A Governo “battuto” l’opposizione non riesce a compattarsi con i fuoriusciti dal Pdl e si va alle elezioni in autunno, con ovvio vantaggio dell’asse Berlusconi Bossi che possono ancora vantare di un margine di consenso numerico popolare non del tutto eroso dalle conseguenze della crisi economica mondiale.
Secondo, scenario allo stato attuale poco probabile. A Governo battuto l’impresa di un nuovo esecutivo del “resto del mondo” riesce e si dovrà comprendere se alla strategia corrisponderanno significativi contenuti democratici (il livello attuale de protagonisti non induce a troppo ben sperare). In questo caso aleggia una domanda importante e inquietante: che faranno Berlusconi e Bossi, forti del fasullo sillogismo “decidono gli elettori, gli elettori mi hanno votato, quindi io governo”? Soprattutto, che farà l’attuale premier che rischia di trovarsi improvvisamente esposto a un’alluvione di cause giudiziarie di fatto sospese?
Terzo, scenario plausibile. Non accadrà un bel nulla perché il Governo “reggerà” nei momenti decisivi, grazie alle “capacità di convincimento” delle quali il “Capo” sicuramente non fa difetto. Con qualche epurazione, rimescolamento di cariche, assegnazione di incarichi e così via…
A proposito, questa terza prospettiva fa venire in mente Gorizia: c’erano quattro consiglieri al bar che promettevano sfracelli all’interno del PdL cittadino, al punto che qualcuno già prospettava elezioni anticipate concomitanti con le provinciali del 2011…
Esiste anche una quarta possibilita'. Sabbie mobili fino a meta' legislatura (cosi' tutti i parlamentari che non saranno rieletti avrebbero comunque la pensione garantita a vita), ma nel frattempo Napolitano muore di vecchiaia (e quindi nessuno potra' sciogliere le camere) e quindi si aprono scenari assolutamente imprevedibili (colpo di stato o altro).
Fantapolitica? Eventualmente ne riparliamo.
Saluti/Zdravo