Mentre i suoi capi nazionali espellono dal Pdl (già definito dagli stessi partito dell’amore) il cofondatore Fini e i “suoi” promettono battaglia a un Governo ormai di fatto vacillante; mentre in Regione i lunghi coltelli della Lega provocano preoccupazioni a Tondo e lo costringono a continui cambiamenti di assessori e valzer di deleghe; mentre alcuni esponenti della maggioranza goriziana accusano in aula consigliare gli assessori “di scaldare il banco e di aver tradito la fiducia degli elettori” e la presidente Pdl della Commissione lavori pubblici accusa esplicitamente il sindaco di averla tenuta all’oscuro sulle più importanti decisioni in materia… Romoli oggi se la prende con i consiglieri Pd e Forum che “litigano su tutto e si odiano cordialmente”. Evidentemente il sindaco è davvero in crisi se sveste i panni stretti del “conciliatore” e si avventura nell’uso di verbi totalmente impropri che certamente tutti gli interessati rinviano senza se e senza ma al mittente. Si tranquillizzi: mai e poi mai il legittimo dibattito tra forze politiche espressione di realtà culturali non omologate ha messo in discussione l’amicizia e la reciproca sincera stima: l’odio e l’astio emergono eccome nell’aula consigliare, ma assolutamente non tra i banchi del centro sinistra.
Nell’ampia intervista a Romoli pubblicata su un quotidiano locale c’è (purtroppo) poco altro da commentare. La sua argomentazione costante è: “gli altri hanno solo chiacchierato, io ho fatto tutto; io sono bravo, gli altri sono falsi e tendenziosi; la mia maggioranza è da sempre coesa, gli altri sono tutti divisi”. Sul commercio goriziano, sulla crescente povertà dei cittadini, sulla crisi che investe duro anche il territorio, sull’impoverimento culturale, sulla mancanza di prospettive del Gect, sulla sanità, sulle condizioni delle strade di periferia, sulle piste ciclabili e la difesa del’ambiente, sulla mancanza cronica di luoghi e prospettive per i giovani e sulla loro “fuga” dalla città… Su questi e tanti altri problemi che Gorizia si trascina dietro ben da prima del suo arrivo, il Sindaco (come da oltre tre anni a questa parte) non spende una parola, non prospetta un barlume di progetto che non sia un generico invito a “sperare bene per il futuro”.
E, già che ci si è, una domanda (che vale anche per il predecessore): non è che si voglia sempre “vedere l’erba dei vicini”, ma come mai la “burocrazia” colpisce in modo così mirato e provoca disagi così pesanti soltanto nella nostra città (almeno per ciò che concerne il Fvg e ancor più il Nord Italia)? A parità di condizioni, davvero la politica non ha alcuna responsabilità?
Chissà che posizione prenderanno Cosma e Noselli? Abbandoneranno le vecchie idee d'ordine per intrupparsi con il disordine berlusconiano? L'intervista a Romoli ricalca l'atteggiamento del loro Cesare: non siamo noi, partito dell'amore, che ci siamo liquefatti in pochi mesi, non siamo noi, popolo delle libertà che espelliamo i dissidenti, ma i veri rissosi sono i comunisti che si odiano e votano"uno diverso dall'altro". Povero sindaco, prima il MSI adesso il PDL, veramente di democrazia non ha proprio alba.