In attesa dell’assemblea pubblica di giovedì 16 settembre ieri sono stati distribuiti per la strada i volantini d’invito.
Mediamente la gente è di gran lunga più gentile e simpatica di quanto a volte forse ci si potrebbe aspettare: qualcuno ha educatamente evitato di prendere il foglio, altri lo hanno in-tascato senza leggerlo, la maggior parte ha espresso un commento.
Quale commento? Pressoché all’unanimità “perché buttare via tanti soldi subito e poi ogni anno per la gestione della costruenda funicolare al castello quando la città vive ben altri gravissimi problemi?”
In effetti la richiesta di sospendere i lavori assume un valore simbolico relativo all’utilizzo dei fondi pubblici da parte delle amministrazioni: ci sono state abbastanza cattedrali nel deserto e non è certo il tempo di permettersene ancora.
Di fronte al finora pressoché totale assenso all’iniziativa del Forum “contro” la funicolare non ci si può che domandare “a chi giova?” A chi giova andare fino in fondo in un’operazione rischiosa anche dal punto di vista dell’immagine di quel sindaco Romoli che “non vuole più essere considerato il manovale di Brancati” (il virgolettato è suo) e nel contempo non vuole rifiutarsi di portare avanti un progetto che appariva balzano perfino a coloro che l’avevano approvato a suo tempo (vedi dichiarazioni “non siamo daccordo però lo facciamo” di autorevoli esponenti della Giunta precedente di centro sinistra in occasione del dibattito in Consiglio Comunale sull’argomento).
Perché tanta ostinazione della “casta” contro tutto e contro tutti?
proprio perchè è una casta e se ne frega dei cittadini. Chi ha costruito le porte di Tebe? ci si chiedeva un tempo. Sicuramente i governanti non si ponevano il problema della condizione degli schiavi. Oggi si tende a quello, solo che la casta ha molta meno cultura di un tempo
Non è che forse ci fossero in gioco interessi corposi e concreti con la Giunta precedente e che gli stessi ci siano con la Giunta attuale? E' vero che a pensar male si fa peccato, però – come ricordava spesso Giulio Andreatti, uno che se ne intendeva, e che se ne intende – spesso si indovina! Altrimenti non si spiega questa reiterata cocciutaggine di centrosinistra e centrodestra nel voler a tutti i costi l'ascensore per il Castello.
Donald Lam