“Governeremo per cinque anni con la più ampia maggioranza dal dopoguerra”, “noi siamo il partito dell’amore (non come quelli della sinistra che si odiano)”, “è finito il tempo del voto decisivo dei senatori a vita”, e così via…
Così dicevano Berlusconi Bossi Fini e company meno di tre anni fa: e ora sembrano tirare la legislatura fino a metà strada per garantire i privilegi ai parlamentari. Litigano con veemenza su tutto mentre il Paese – sotto ci colpi impietosi della crisi – va a rotoli e la corruzione sembra dilagare a tutti i livelli (vedi ad esempio il caso Ballaman, probaile primo di una lunga serie in Regione).
Nel Consiglio Comunale di Gorizia volano accuse contro Fini (“dovevate vedere come sbatteva fuori quelli che non erano d’accordo con lui” – grida uno storico ex An che fino a qualche mese fa dava prova di cieca obbedienza) e si costituisce un movimento politico (“Altra Gorizia”, con tanto di sede nella centralissima via IX agosto – c’è chi pòl, chi no pòl e chi stenta…) che si prefigge di “riaprire un dialogo partecipativo con la città”: chi lo promuove fa parte e di fatto sconfessa una compagine che fin dalla campagna elettorale aveva affermato “di ritornare a dare voce ai cittadini” e “di stare dalla parte della gente”. E mentre “loro” discutono anche Gorizia va a rotoli, constatando la débacle di tutti i suoi settori – ultimo la mesta fine della squadra di pallacanestro.
fine della pallacanestro, cugini monfalconesi che erano sì di sinistra (beati loro) e avevano le fabbriche, ma almeno ci lasciavano la cultura. Invece adesso ci superano anche per quanto riguarda la stagione teatrale, che ancora non abbiamo visto. Dunque Gorizia è fanalino di coda anche di questo settore. Un grido esce dai cuori forte ed incontenibile: A CASA!
Non sono d'accordo con l'estensore della nota che Altra Gorizia di fatto sconfessa la compagine che regge il comune. Non solo non la sconfessa ma ne è complemento funzionale e arricchisce l'offerta della destra al popolo goriziano.