Geniale la giustificazione del sindaco Romoli per l’ennesimo scivolone nazionalista sui manifesti in simil-sloveno fatti affiggere oltreconfine per propagandare Gusti di Frontiera. “Se avessimo scritto Gorica anziché Gorizia, gli sloveni si sarebbero confusi con Nova Gorica”, ha sentenziato il primo cittadino.
Ve li immaginate? Centinaia, forse migliaia di lubianesi che vagano tra la Kidriceva e il Bevkov Trg a Nova Gorica senza trovare manco l’ombra di uno stand enogastronomico? E’come se in Italia i manifesti dell’Oktoberfest anzichè a München invitassero a Monaco. Andremmo tutti sulle orme di Tulliani nell’omonimo Principato sulla Costa azzurra anziché in Baviera. O no, signor sindaco?
Al sindaco Romoli e all’assessore Devetag, che riconosco strenui e indefessi tutori d’italianità, chiedo a questo punto di fare un’ulteriore sforzo per far capire che i Gusti saranno anche “di frontiera”, ma si svolgono comunque sull’italico suolo. Si depurino quindi i menù della poco consona terminologia alloglotta. Il goulasch sia italianamente “spezzatino” o, se alla magiara, “minestra di carne e verdure”, il kaiserfleisch diventi “maiale affumicato detto anche carne dell’imperatore”, la jota “minestrone di rape e fagioli”, i kipfel potrebbero benissimo essere “polpettine di patate a ferro di cavallo”, i cevapcici magari “salsiccette di carne macinata”.
Mi rendo conto che ci potrà essere qualche problema con gli zlikrofi, ma vivaddio, se in passato si è saputo italianizzare il monte Krn in Monte nero ce la faremo anche con quegli ostici ravioletti d’Idria, no?
Marko Marinčič
Hai proprio ragione, neri di dentro e di fuori tutti e due.
Esilarante e, purtroppo, vero. Sono dei pagliacci!