L’altra sera in Consiglio Comunale il pluriconsigliere Valenti sosteneva di “essere entusiasta delle rotonde” e di “essersi innamorato di loro” nel corso di un viaggio in Francia. Giustamente veniva fatto notare che tale gioioso giudizio derivava probabilmente dal non aver mai affrontato in biciletta alcune di quelle di Gorizia; si può aggiungere che probabilmente non ha mai avuto fretta di entrare in città per andare a scuola o a lavorare alle 8 di mattina…
Nel dettaglio:
– abbastanza buona la rotonda di ingresso subito dopo il ponte VIII agosto, bella la soluzione dell’aiuola interna, sufficientemente ampia la carreggiata con un intelligente dosaggio di sensi unici e la presenza di discrete ciclabili; il giudizio non è ampiamente positivo in quanto queste ultime si interrompono con un incredibile gradino che costringe il malcapitato ciclista a passare improvvisamente e con un salto dalla tranquillità al rischio del trafficatissimo ponte (salvo poi ritrovare – se ci arriva! – un pezzettino di ciclabile nel viadotto successivo).
– pessima la rotonda presso la rinnovata palestra di Campagnuzza: in ora di punta il tempo di percorrenza da Sant’Andrea al sottopasso ferroviario (circa un chilometro) è di 15/20 minuti, l’ingresso da via del Carso è legalmente impossibile – ci si riesce solo grazie al buon cuore di qualche automobilista, la segnaletica orizzontale è fuorviante e favorisce pericolosi doppi incolonnamenti “non legali”; per i ciclisti il consiglio è di attraversare sulle strisce pedonali e non tentare la sorte.
– pessima la rotonda presso la stazione, oltremodo penalizzata dalla precedente: molto stretta rende alquanto problematico comprendere le intenzioni dell’automobilista che la affronta, con il rischio (purtroppo già spesso ben dimostrato!) di incidenti. Il tutto è ancor più complicato dal fatto che tutte le strade che confluiscono nella rotonda sono a doppio senso di marcia. Da sconsigliare senza dubbi ai ciclisti.
– pessima la rotondina di via Lungh’Isonzo, assolutamente inutile visto il traffico non insostenibile della zona, forse bastava migliorare la segnaletica e la struttura dell’incrocio.
– così così le rotonde cronicamente provvisorie di piazza Medaglia d’Oro e quella vicina di via Montesanto, hanno comunque permesso di ovviare all’aumento di traffico derivato dall’apertura del valico di via san Gabriele: forse sarebbe meglio una megarotonda naturale comprendente anche via Mighetti, ma c’è il tempo per migliorare la situazione.
– pessima infine la rotonda vicino al cimitero, una roulette russa per i ciclisti e per i pedoni ai quali si spera pensino coloro che la dovranno ristrutturare contestualmente all’allargamento dell’autostrada.
L'unica rotonda che sarebbe servita a districare il traffico reso demenziale dall'indisciplina degli automobilisti è quella che prioritariamente si sarebbe dovuta organizzare tra le vie Trieste,Trento, Ristori, Alfieri, di Manzano e Duca d'Aosta. Ad maiora!
Quando si accorgeranno delle ciclabil che esistono da decine di anni in tutta Italia e all'estero ?
Nevio Costanzo
E la Slovenia ne sta dando polvere!