Con un paio d’anni di ritardo il centro destra e la destra entrano in fibrillazione: le crisi del sistema e delle leadership evidenziano le magagne di una “politica” (le virgolette sono d’obbligo) garantita dall’impunità e dall’illegalità, dalla permanenza illimitata nelle stanze del potere e dai conseguenti privilegi. Era logico che la macchinetta prima o poi dovesse rompersi e le baruffe interne alla coalizione Pdl/Lega/Fli sanno tanto di un “si salvi chi può”…
Così come era logico che l’elettorato “dell’altra parte” – culturalmente più preparato a distinguere ciò che è sano da ciò che è marcio – si accorgesse prima della gravità della situazione provocando già da qualche anno l’implosione di un centro sinistra dilaniato dalla diversità delle sue “anime” e la disgregazione della sinistra in una pletora di gruppuscoli volta per volta falciati durante gli arrembaggi elettorali.
Mentre il mondo berlusconiano è avviato a un repentino tramonto il centro sinistra e la sinistra sembrano battere qualche colpo avviando prove concrete di ricostruzione culturale e di riaggregazione non soltanto strategica.
Per soffermarsi soltanto al livello locale non si può che guardare con attenzione alla (ancora piccola) parte del Pd che promuove settimanalmente interessanti incontri con le varie categorie sociali per comprendere meglio la vita della città; alla ritrovata vitalità dell’Italia dei Valori sempre più presente sul piano della denuncia dei privilegi della “casta”; ai movimenti di base particolarmente attivi sul piano della difesa della legalità istituzionale e dell’ambiente (decine di migliaia di persone nelle scorse settimane a Cesena e a Roma nel silenzio quasi totale dei media)… E che dire delle iniziative del Forum per Gorizia sempre più seguite e apprezzate dai cittadini stufi di essere comprimari?
In questo quadro il tentativo intrapreso da diverse sigle di partiti e movimenti provinciali di ritrovare una sinistra unita può ottenere successo e divenire un segnale anche per la politica nazionale: hanno avviato un processo interessante e virtuoso – ancorché embrionale – i “forum” di Gorizia e Staranzano insieme ai “grillini” e ai frammenti dell’arcipelago verde, alle sigle classiche di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani, di Sinistra Ecologia e Libertà… Dove porterà questo cammino? Per ora a ritrovarsi con regolare frequenza intorno a tavoli di confronto che dimostrano che la presunta “distanza” non è poi così evidente e che senza interferenze di segrete stanze ormai vuote una nuova sinistra – fortemente motivata ma anche inusualmente pratica – “si può fare”.
Insomma, qualcosa si muove, sperando che non sia troppo tardi…
Rispondi