Molto in difficoltà Romoli sugli ascensori al castello: ancora una volta nelle sue dichiarazioni odierne non esprime alcun apprezzamento positivo sull’opera e si limita a ribadire che essa si deve fare “indipendentemente da cosa pensano i cittadini”. Promette di “dimostrare l’inscindibilità tra lavori in piazza Vittoria e risalita meccanica al castello” e di “presentare una previsione di costi di gestione (scoprendo fra l’altro la previsione della Giunta precedente già ampiamente illustrata da Crocetti nell’assemblea pubblica indetta dal Forum quasi un mese fa)”: ovvero promette di rispondere alle domande che da almeno tre anni gli vengono rivolte senza il benché minimo riscontro documentario, speriamo che questa sia la volta buona! E infine si lancia in una delle sue solite “boutade”: per pagare le cabine degli ascensori (e lui stesso propone un 600 – 700 mila euro) “chiederemo aiuto alla regione e faremo in modo che i tempi tra costruzione delle strutture e messa in moto delle cabine siano molto brevi”. Viste le reiterate promesse relative ai tempi di conclusione delle opere pubbliche goriziane (vedi tra gli altri il museo dell’Arcidiocesi che dopo continui rinvii avrebbe dovuto essere inaugurato “senza se e senza ma” il 30 settembre) c’è proprio da stare tranquilli! E poi, perché mai la Regione dovrebbe “dare un aiutino” a Gorizia per gli ascensori? Non sarebbe meglio che ce lo dia su altri capitoli di spesa, come la sanità, il welfare o il lavoro? Mah, la verità è che non si capisce cosa ci sia dietro questo accanimento per la realizzazione di un’opera che mette a repentaglio anche la buona reputazione del sindaco di fronte ai suoi stessi elettori, tanti dei quali hanno sottoscritto con entusiasmo la proposta di referendum.
Dopo l'inscindibilità, la restituzione dei soldi della piazza, la pesante penale ecco l'ultima barzelletta del sindaco: “un evidente danno erariale”. Concetto questo che – come gli altri – il Sindaco afferra facilmente e i goriziani no: ai banchetti c'è la fila per firmare.
forse come tutte le barzellette deve essere contestualizzata…
La cosa che che mi ha fatto più impressione nell'intervista sul Messaggero è l'immagine di questo anziano sindaco, mentre racconta alla “sua comunità” che non può scegliere il proprio presente, che non può scegliere il futuro dei propri figli, perché presente e futuro sono stati decisi 12 anni fa da un comitato di luminari. L'immagine di una città senza avvenire. Davvero triste.
PS