La questione dell’ascensore al Castello sta dimostrando ancora una volta l’opacità dell’azione della Giunta che non risponde a nessuna domanda. Quanto costerà l’opera? Dove si troveranno i soldi per gestirla? Quanti sono i turisti previsti? Nulla si sa di questo. Ciò che il cittadino sa è che di ascensori non ce n’è uno ma tre (vedere i disegni per credere), che però non ci sono ancora i soldi per le cabine(quindi avremo l’impianto senza la sicurezza di poterlo utilizzare), che costerà due milioni e mezzo di euro e poi, come minimo, duecento mila euro l’anno per farlo “funzionare”.
Tutte queste cose, con sua grande meraviglia, il cittadino le ha apprese nel corso di un’assemblea organizzata dal Forum in Consiglio Comunale, cui il sindaco, anche se lo aveva promesso, non ha partecipato.
Non c’è un plastico in Comune, non c’è mai stata una comunicazione del sindaco in merito a questa vicenda. Più volte sollecitato, si è limitato a dire cose puntualmente smentite: inizialmente che si dovevano restituire i soldi di Piazza Vittoria (non è vero), poi che si dovevano restituire i soldi dell’appalto, ma anche questo non era vero perchè al tempo della raccolta delle prime firme sulla petizione popolare organizzata dal Forum nulla era stato ancora firmato. Il sindaco vuole farci credere di essere su un treno in corsa che non si può fermare. Ma non è così, si può ancora tornare indietro. Comunque, anche se per paradosso si dovesse pagare una penale alla ditta, sarebbe meno costoso che gestire quest’opera impattante e inutile per un secolo. Per questo il referendum si deve fare, per rendere evidente a tutta la maggioranza che i goriziani non vogliono sprecare le risorse economiche in una fase politica in cui il tessuto produttivo della città sta cedendo e le scelte devono essere altre. Non è certo nostra responsabilità determinare i tempi e i modi dello strumento referendario che la giunta non ha voluto riformare e che risulta farraginoso e pieno di insidie. Ma non abbiamo altro per tenere alta la attenzione su questo incredibile spreco di denaro. La verità è questa: un sindaco che abbia a cuore la democrazia e i suoi cittadini partecipa alle assemblee, si prende a cuore il problema, parla con il presidente Tondo, cerca soluzioni alternative, non risponde con alterigia alle petizione popolari e, soprattutto, soprassiede ai lavori quando sa che si sta organizzando un referendum. La sua è una scelta politica: ignorare quello che vogliono i cittadini di Gorizia e andare avanti – da solo – per la sua strada. Sta ai cittadini e alle forze politiche dimostrare che le scelte si assumono con e non contro gli interessi della gente. Invitiamo dunque tutti a partecipare ai banchetti, a firmare, a sostenere quelli che raccoglieranno le firme. Ringraziamo l’Associazione radicale, il Movimento a cinque stelle, Rifondazione comunista, Sinistra e Libertà che hanno deciso di darci una mano.
Anna Di Gianantonio
E adesso povero PD?
…sarà geloso…