Emilio Fede ammette di non aver saputo che era minorenne la ragazza marocchina incontrata durante “un paio” di cene a casa Berlusconi (secondo lui non c’era nulla di trasgressivo). Su eventuali reati indaga la magistratura, resta la domanda su cosa “ci azzeccasse” la presenza di una minorenne straniera con un passato complesso nel triclinio di una delle decine di dimore del ras italiano.
Sembra proprio che le “avventure” del premier favoriscano oltre misura le mire da ribaltone di Tremonti e di Bossi, probabilmente in queste ore impegnati nella stesura di un nuovo “patto per l’Italia” di stampo destro/leghista affrancato dagli “ozi arcoriani”. Fantascienza? Ai posteri l’ardua sentenza.
Nel frattempo non si sa se sia più grande la pena per quella povera ragazza gettata in pasto al tritacarne mediatico, la desolazione per le gesta di colui che ne è responsabile o la vergogna per l’immagine del nostro Paese nel resto del mondo.
Delle tre è buona solo la terza!