Si riceve e volentieri si pubblica:
L’assessore di Gorizia Germano Pettarin ha ammesso che la nuova società di Iris ambiente, che si formerà dopo la cessione del settore energia, potrà trovare nella società giuliano-padovana di AcegasAps il socio operativo privato con una partecipazione non inferiore al 40%.
Finalmente si scoprono le carte di un progetto prevedibile quanto cupo e assolutamente negativo per l’Isontino.
Prevedibile perché ormai da anni si sta lavorando a questo: dalla sanità ai rifiuti, ci stanno impacchettando e legando mani e piedi per poter consegnare l’Isontino sotto il completo controllo di Trieste, con la miope compiacenza di chi vede in ciò un passo essenziale per poter cancellare e smembrare la Provincia di Gorizia.
Si tratta di uno scenario cupo perché la politica della gestione dei rifiuti di AcegasAps ruota attorno all’inceneritore di Trieste, e nell’area padovana attorno alla discarica. AcegasAps a Trieste non ha mai lavorato per incentivare la raccolta differenziata, né il riciclo, perché il suo bisogno fondamentale è nutrire un inceneritore sempre affamato di rifiuti. Più rifiuti bruciati corrispondono a più entrate per la società, entrate sempre assicurate grazie alle bollette a carico dei cittadini. Queste ultime in sistematico aumento.
Dunque se AcegasAps diventasse socio al 40% della nuova società che gestirà i rifiuti nell’Isontino, potremo accantonare per sempre le proposte presentate nei giorni scorsi dal Partito Democratico: la costruzione a Gorizia di un impianto di estrusione simile a quello di Vedelago, capace di trasformare il secco residuo e la plastica non riciclabile in un granulato plastico che serve per avviare nuove ed innovative filiere produttive per molti oggetti di uso comune, tra cui materiali per l’edilizia. La prospettiva darebbe impulso non solo alla greeneconomy, a nuovi posti di lavoro, all’innovazione e ricerca, ma permetterebbe anche di abbassare notevolmente le bollette, perché l’impianto di Vedelago chiede ai Comuni circa 50 euro a tonnellata per ritirare i rifiuti non altrimenti riciclabili, mentre oggi per bruciali all’inceneritore paghiamo quasi 130 euro a tonnellata e per portarli in discarica addirittura 180. Inoltre tra non molto i termovalorizzatori non potranno contare più sugli incentivi statali CIP6, che li assimilano alle fonti di energia rinnovabile, e quindi le bollette saliranno ulteriormente.
Esprimiamo quindi la nostra più totale contrarietà verso l’ingresso di AcegasAps nella nuova società ambiente dell’Isontino, e ci auguriamo che l’eventuale bando per individuare il socio privato non venga confezionato su misura per la società giuliano-triestina. I criteri del bando dovranno invece privilegiare l’abbassamento delle bollette a carico dei cittadini e la tutela ambientale.
Giuseppe Cingolani, Federico Portelli
Assolutamente condivisibile, ma sarebbe oltreemodo utile conoscere come hanno votato i gli ammnistratori di nomina Pd (i signori Vescovini e Sturzi) in CdA di Iris. Analogamente sarebbe utile sapere che ne pensano a livello provinciale, in particolare nella Sinistra Isonzo. A Gorizia si organizzano convegni a sestegno dell'opzione "rifiuti zero" e poi ci si indirizza a privilegiare la scelta dell'inceneritore!. A parte ogni altra considerazione mi sembra una "boiata pazzesca", per dirla con Fantozzi.
Dario Ledri