Quadro politico in grande fermento, a tutti i livelli. Incredibile l'”uscita” della vice-presidente della Provincia che si propone alle primarie interne al Pd contro il Presidente uscente: e dire che Gherghetta l’aveva recentemente difesa a spada tratta anche da chi sollevava perplessità sulla conferma del suo ruolo in un’eventuale prossima Giunta! Con un solo lancio ha ottenuto almeno tre risultati (alquanto disastrosi): ha sconfessato se stessa e il ticket con Gherghetta con il quale sorrideva felice dai manifesti quando si era presentata alle precedenti primarie ed elezioni; ha dato man forte ai “detrattori” manifestando di fatto un inatteso e sorprendente giudizio negativo su un’amministrazione nella quale ha svolto un compito di primo piano; soprattutto ha confermato la volontà del Pd provinciale di indire “primarie” interne contro ogni logica di coalizione e contro lo stesso Statuto del partito. Insomma, avanti a tutto vapore verso l’ennesimo ko del centro sinistra, salvo auspicabili ripensamenti da parte dei vertici, coinvolti da una sana inquietudine provocata dai risultati delle Primarie milanesi…
basta attendere ancora qualche giorno, poi sapremo come il Pd isontino si suiciderà! E' vero, c'è in gioco la Provincia (ed è quella che dobbiamo difendere), ma pensate che bello: finalmente liberi dai Brussa, dai Brandolin (che doveva ritornare ad esercitare la professione, parole sue, dopo 2 mandati in Provincia). dalle Demartin, Dai diegomoretti e dai capogrossosansone, dagli omargreco e dai degrassi (tutti). Ad ogni modo mi slilancio con una previsione: e se poi, all'ultimo minuto, spuntassero dei "polli"?
marcinkus
è che a furia di guardare al centro è come se avessero il para occhi come i cavalli, manca la prospettiva, la profondità: il fatto è che ci portano allo sprofondo tutti. Ci toccherà di scendere in campo, proprio adesso che pensavamo ai regali di natale.
Demartin chi? Mica quella che da sindaca di Moraro uscente è riuscita a farsi battere dal Fiorelli? E Fabbro, è forse quello diventato sindaco per trasmissione dinastica dal padre ritiratosi a trascorrere una serena vecchiaia nel consiglio d'amministrazione dell'Ater? Due nomi, una garanzia: quella di perdere.