Una bella notizia, Aung San Suu Kyi è stata liberata e appena uscita dagli arresti domiciliari ha chiamato il suo popolo alla rivolta morale nonviolenta. Che forza promana da quel corpo così apparentemente fragile, da quel volto minuto dagli occhi buoni e fiammeggianti!
Il Myanmar ritrova la propria eroina e ricomincia a respirare l’aria della libertà, una delle più crudeli dittature è costretta a misurarsi con la più formidabile dei suoi avversari. Ed è significativo che sia una donna a richiamare l’attenzione di tutto il mondo su un’impresa titanica ma possibile, quella di sovvertire un regime non con la violenza delle armi o con le strategie dei cospiratori ma con la convinzione che l’intelligenza e la caparbietà dell’essere umano possono trionfare contro qualsiasi avversità… magari in tempi più lunghi, ma certamente in modo molto più stabile e duraturo, proprio come amava ribadire San Suu Kyi vent’anni fa, all’epoca del suo breve momento di notorietà conferitole da una delle più condivise assegnazioni del premio Nobel per la pace.
Forza Aung San Suu Kyi, una speranza per tutti noi…
Rispondi