A meno di improbabili ribaltoni le elezioni comunali di Gorizia si terranno nella primavera 2012, in un clima politico completamente diverso dal’attuale: ci saranno state prima le elezioni amministrative provinciali, del Comune di Monfalcone e di altri centri importanti dell’Isontino, soprattutto con ogni probabilità ci sarà un nuovo Parlamento con un nuovo Governo… Si può prevedere un clima culturale e politico totalmente differente dall’attuale.
Per questo affermare – con i fatti e con le parole – che “siamo in campagna elettorale” è sicuramente prematuro: mentre il centro destra sembra lasciarsi prendere dal panico cavalcando la tigre del malcontento dei cittadini che temono di essere privati del Punto nascita di Gorizia il centro sinistra ha tutto il tempo per riflettere senza azzardare mosse imprudenti.
Tutto si può dire del sindaco Romoli tranne che non abbia esperienza da vendere: rischia di uscire rafforzato davanti alla città guidando una ben poco credibile protesta di facciata contro i suoi stessi antichi progetti e i suoi “compagni” di partito a livello regionale e nazionale. Se poi sostituirà il suo assessore al welfare o di propria iniziativa o per voto del consiglio comunale potrà apparire perfino come abile riformatore e se non lo sostituirà si presenterà come un galantuomo: in realtà l’elettorato di centro destra è molto più vicino a lui che ai suoi assessori o ai “contestatori” dell’Altra Gorizia e ai confusi transfughi sostenitori della Lega.
Il centro sinistra e la sinistra hanno l’opportunità di attendere lo sviluppo di eventi che modificheranno sostanzialmente il quadro generale e di prepararsi coscienziosamente alle strategie e alla vera campagna elettorale che si giocheranno – lo si sa bene! – non prima dell’inizio del 2012. Nel frattempo, piuttosto che cercare improbabili sgambetti o nomi illustri da candidare, è bene che ci si domandi cosa si vuole per il futuro della città; soprattutto che lo si domandi ai cittadini, i quali – come dimostrato dallo straordinario risultato della raccolta firme contro l’ascensore al castello – hanno più che mai desiderio di partecipare attivamente alle scelte che li riguardano. C’è un anno di tempo per ascoltare, dialogare e riflettere senza l’assillo di dover chiedere un voto: poi sarà la base a premiare chi si sarà interessato davvero di essa, preferendo agli spot pubblicitari la costruzione di una storia alternativa…
ab
Rispondi