E te pareva! Per l’assessore Antonio Devetag anche questa volta è colpa di Brancati! Dimenticando che il museo dell’Arcidiocesi doveva essere ultimato entro il 29 agosto 1999 – dunque, durante la seconda sindacatura di Gaetano Valenti, con lo stesso Devetag assessore alla cultura (evidentemente a sua insaputa), ora imputa alla giunta Brancati, la responsabilità diretta dell’ultradecennale ritardo nel completatmento dei lavori. In questi ultimi 12 anni, il centrodestra ha governato per 7 anni, e per 7 anni il nostro ha ricoperto la carica di assessore alla cultura – o al parco culturale, come lui gradisce – ma tutta la responsabilità per il biblico ritardo è di Brancati. E’ evidente che al nostro resta del tutto sconosciuto il concetto di assunzione di responsabilità correlata al ruolo istituzionale, quale dovere di un amministratore pubblico. Così gli riesce del tutto naturale annunciare a più riprese sulla stampa cittadina l’inaugurazione del museo. In quest’ultimo anno almeno due volte, prima per maggio e poi per settembre. Senza peraltro mai specificare l’anno. Ora si scopre che l’anno buono dovrebbe essere il 2011, come all’unisono ribadiscono anche il sindaco e l’assessore al bilancio Guido Germano Pettarin che con involontaria (?) ironia puntualizza che, poichè i soldi per l’inaugurazione (60.000 euro) sono stati stanziati con l’ultimo bilancio, “per forza di cose dovranno essere spesi entro l’anno”. Insomma, par di capire, che saranno spesi comunque, magari come per l’autostrada Palermo-Trapani, inaugurata da Berlusconi e subito chiusa. A tal proposito non a caso l’assessore Devetag mette prudentemente le mani avanti, forse perchè non sa come riempire i 1200 metri quadrati di un contenitore vuoto, e hai voglia di riempirli con il tesoro dell’Arcidiocesi! E così, serio e compunto annuncia: “Stiamo costituendo una commissione scientifica per rimettere in piedi un discorso che si era colpevolmente arrestato”. Ma la commissione si sarebbe dovuta costituire da tempo e soprattutto avrebbe dovuto lavorare per tempo nell’ individuare contenuti, percorsi tematici, materiali espositivi, iniziative museali capaci di dar senso compiuto ad una struttura così importante. Ma si sa, se alla fine il museo finirà come il Conference Center, la colpa – per il nostro – sarà comunque di Brancati.
Dario Ledri
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