E’ un immaginaria Gorizia, quella descritta a fine anno sui quotidiani locali. L’amministrazione comunale, come già previsto su questo blog col post del 30 dicembre, incurante del senso del ridicolo, si bulla – trent’anni dopo la prima realizzata in Italia – di aver portato a termine l’isola pedonale di Gorizia. Non contenta, su cotanta torta piazza la ciliegina: Corso Verdi sarà il nostro boulevard! Mais certainement…e se avesse l’ascensore al Castello, Parigi sarebbe una piccola Gorizia.
I boulevard sono ampi stradoni alberati, con larghi marciapiedi e più corsie per le automobili che collegano la periferia con il centro città, ma che dal centro restano esterni. A Parigi ad esempio furono demolite le mura antiche della città e nelle larghe spianate ricavate furono costruite queste grandi strade. Il boulevard – come le mura – “gira” attorno al centro: è in sostanza una circonvallazione che serve proprio per fare in modo che le automobili non ci arrivino dentro a disturbarne le attività.
Ora il Corso Verdi non è largo, non ha alberi e non circonvalla nulla. Il Corso Verdi è il centro città di una piccola città e con il concetto di boulevard non centra proprio nulla!
Dovrebbe preoccupare invece il dato che emerge nel “La città ai nostri piedi”, un rapporto facilmente recuperabile in rete, realizzato in questi giorni da Legambiente e dall’Aci in occasione della prima isola pedonale realizzata trent’anni fa a Roma attorno al Colosseo. Gorizia si piazza agli ultimissimi posti in classifica sia per quanto riguarda le isole pedonali che per le zone a traffico limitato. Se consideriamo poi che di vere piste ciclabili non se ne vede l’ombra per i goriziani non esistono altri modi di muoversi che quello di usare l’automobile.
L’amministrazione comunale, continua a progettare strade, rotonde, bretelle, boulevard e a prevedere case e attività commerciali fuori città, raggiungibili solo in automobile.
In questa visione, l’abbandono dal centro città di attività vitali come le residenze e il commercio, porterà lentamente ad unificare, centro e parti esterne, in un tessuto urbano uniforme e anonimo, attraversato da automobili in corsa verso casa, il lavoro, il centro commerciale. Di questo passo fra trent’anni tutta Gorizia si trasformerà in una “periferia leggera”, un vero centro non esisterà più, ma nel bilancio di fine anno, l’amministrazione comunale potrà vantarsi di avere realizzato boulevard cours Verdì.
la compagnia dei transalpini
Eh sì, avete proprio ragione. Ma si sa: per l'oste il suo vivo è sempre e comunque ottimo. Quel che si capisce di meno è la funzione "ancillare" della stampa locale: la velina del Comune parla di boulevard? E allora noi facciamo un bel titolo a tutta pagina: "Corso Verdi diventerà un boulvard" (dimenticando per altro di aver usato lo stesso titolo alcuni mesi addietro). Ora, come si faccia definire un Corso Verdi ripavimentato come un boulvard resta un mistero glorioso. O forse no, basta metterci un po' di piaggeria. Ah dimenticavo, il tutto "sarà pronto entro sei mesi", parola di sindaco. Ecco, per fine giugno 2011 diamo appuntamento ai giornalisti!
Donald Lam
ma ancillare xe più che serva?
No so se xe più de serva, ma ghe somiglia.
povera Gorica e povero corso. Rimettere a nuovo il suo nucleo aumentando i consumi, cambiando la macchina per fare la passerella in centro, aumentando il consumo di benzina o gasoglio, aumentando lo smog, aumentando l'inquinamento acustico, aumentando la pigrizia a muoversi a piedi, proibendo il gusto di sentirsi liberi dalla schiavitù dell'automobile, oggetto invadente manovrato da prepotenti, irrispettosi del pedone.
Ciao a tutti, siamo un'associazione storica di Gorizia. Arma Antica.
Vorremmo sapere se una delegazione di noi può partecipare all'assemblea di Martedì per discutere sull'impianto di risalita al nostro amato castello.
armaantica@gmail.com
E come no? Sarete i benvenuti…
ab