Un particolare del monumento agli ebrei deportati da Westerbork (Paesi Bassi) ad Auschwitz.
– 6 milioni di ebrei morti nei lager e negli omicidi di massa perpetrati dai tedeschi e da alleati e collaborazionisti
– almeno 300.000 zingari di etnia Rom e Sinti morti nei campi di concentramento (anche se numerose altre stime riportano cifre che potrebbero raggiungere le 800.000 vittime)
– 300.000 esseri umani affetti da qualche tipo di disabilità mentale o fisica “eliminati” in nome dell’eugenetica e dell’”improduttività”
– 100.000 oppositori politici del regime nazista uccisi (in maggioranza comunisti e liberali massoni)
– 25.000 omosessuali
– 5.000 testimoni di Geova
Non sono “numeri”, ma “persone”. Non sono state uccise da un evento naturale ma dalle conseguenze di scelte umane identificabili. La responsabilità ricade su Hitler, i suoi collaboratori e una parte del popolo tedesco che lo ha votato, acclamato e accompagnato trionfalmente alla catastrofe. Ma anche su Mussolini e su quella parte del popolo italiano che ha sostenuto il fascismo, ha accettato le leggi razziali sottoscritte da Vittorio Emanuele III, ha tollerato fino al limite estremo l’alleanza con Hitler. Ma anche di milioni di cattolici e protestanti, praticanti di una religione di stato, “formati” dalla catechesi sul Vangelo della fraternità e pronti a seminare odio e violenza nel mondo nel nome dell’Emanuele (= Gott mit uns).
Così, giusto per rinfrescarci la memoria e offrire qualche spunto di riflessione, aggiungendo anche questo ai giusti ma sempre più retorici “mai più!”.
E magari per rinfrescare la lacunosa memoria del vicesindaco Fabio Gentile e di tanti altri esponenti del Pdl goriziano (oggi epigoni del partito dell'Amore a pagamento) che inneggiano ai reduci della X Mas quali difensori dell'italianità di Gorizia, dimenticando che i persecutori di partigiani ed ebrei della Decima erano al soldo e alle dipendenze del potere germanico e che . nell'eventualità di una vittoria tedesca – avrebbero fatto di queste terre – le italianissime "terre redente" per la patriottarda retorica nazionale – lo sbocco sul mare Adriatico della Germania nazista nell'ambito del più generale Nuovo Ordine Europeo teorizzato dai criminali nazisti e dai loro alleati fascisti.
Dario Ledri